Preghiera della sera. Meditazione sul Vangelo di Giovanni (Gv 12, 24-28)
18 Августейший 2022 | продолжительность: 21:01
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Le parole che abbiamo ascoltato dal Vangelo di Giovanni si sembrano parole difficili, quasi impossibili da vivere. Eppure sono semplici. Gesù parla di cose che ogni giorno noi viviamo: amore, odio. E talvolta si accetta l'odio, il rancore, le inimicizie, la rivalità come modi normali di vivere. E anche l'amore diventa un bene di consumo, invece che un modo di vivere con gli altri. Così si rimane tutti più tristi, arrabbiati, pronti a scagliarsi contro gli altri o lamentarsi, poco capaci di perdono e di misericordia. Ma il vero senso della vita sta nel dono, nella capacità di dare, non di possedere o di avere, come ci si abitua a fare in questo nostro mondo. Quanta tristezza c'è nella avarizia, nel possesso, nella smania di avere sempre di più e di non essere mai soddisfatti. Il dono è il segreto della vita, ma donare che cosa? Non viviamo tempi difficili, di crisi? Ma quante cose si possono donare con gratuità, anche nelle difficoltà. Basta pensare alla vita di ogni giorno. Invece di presentarci con la faccia arrabbiata, doniamo simpatia; al posto di parole urlate contro qualcuno come viene talvolta nelle piazze, nelle strade anche sui social, parole piene del proprio risentimento, doniamo parole buone parole, cortesi. Invece di arrabbiarsi Istintivamente siamo cortesi anche con chi ci offende. La rabbia rende solo la vita più complicata. E quando incontriamo qualcuno che è nel bisogno - e quanti oggi sono nel bisogno - possiamo dargli un sostegno, una parola di amicizia, possiamo occuparci di lui, ascoltare i suoi problemi. E quando lo facciamo siamo felici anche noi. Donare: ecco il segreto della vita.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
6:59 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 12, 24-28)
8:31 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 12, 24-28)
Sul Vangelo di Giovanni
(Gv 12, 24-28)
In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una voce dal cielo: "L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!".
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