Giovani che sognano - e costruiscono - un mondo senza razzismo e violenza.

Caro/cara utente,

c'è stato un fatto, la scorsa settimana, che vogliamo raccontare e condividere, perchè è una buona notizia, per l'Europa e non solo: si tratta di "Global Friendship", il raduno di circa 1000 Giovani per la Pace europei in Polonia. Non è stato solo un incontro festoso di ragazzi, un'esplosione di entusiasmo giovanile (che pure c'è stata), ma soprattutto la manifestazione di una generazione di giovani che cresce alla scuola di un umanesimo cristiano, che non distoglie gli occhi dalla storia, ma si sente impegnata a costruire un mondo senza razzismo e senza violenza.

Nei tre giorni del "Global Friendship", i giovani hanno gustato la bellezza dell'incontro, del ritrovarsi insieme, con canti e parole comuni, ma non attorno a se stessi: in pellegrinaggio al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in ascolto di Lidia Maksymowicz, una donna sopravvissuta al lager, hanno mostrato la forza che c'è in una generazione di cui troppo spesso si sottovaluta il valore e la carica di speranza che essa rappresenta per il continente europeo.

"Davanti ad Auschwitz non possiamo restare uguali a prima. Dobbiamo capire e reagire. Stand up! Reagisci, cioè diventa grande dentro. Reagire vuol dire parlare, entrare in dialogo".  Marco Impagliazzo, il presidente di Sant'Egidio, ha concluso così la tre giorni, invitando ad "avere un cuore pensante, che significa cambiare il mondo con le parole; opporsi alla cultura del nemico; coltivare il dialogo perché la pace muore quando muore il dialogo”.

Con questo programma, i giovani si sono lasciati per incontrarsi nuovamente, l'anno prossimo, ad Amsterdam.

Per vedere e ascoltare alcuni momenti dell'incontro:

Videointervista a Marco Impagliazzo

Fotogallery

L’appello da Auschwitz-Birkenau (multilingue)

La storia di Lidia, sopravvissuta ad Auschwitz, raccontata ai giovani di #globalfriendship