E se il nuovo anno fosse un anno di pace? Non è solo un augurio, è un impegno

Caro/a utente,

abbiamo celebrato Natale allestendo un grande presepe, preparando un posto per Gesù e per i suoi fratelli più poveri e fragili: questo è infatti il significato profondo dei pranzi di Natale con i poveri, che si sono tenuti in ogni parte del mondo. Le immagini - che puoi vedere nelle fotogallery del Natale  - mostrano la bellezza di questo Natale che ha attratto migliaia di persone, segno di una diffusa "sete" di bene e di fare del bene.

E' una buona notizia che non vogliamo ignorare, anche se conosciamo bene le sfide del tempo presente: la diffusione di sentimenti di odio, di razzismo, il dolore che nasce dall'inaccoglienza verso i più poveri (ce lo ricordano con particolare asprezza gli attentati antisemiti, o le recenti morti di persone senza dimora, per il freddo, in Italia).
Sappiamo che la pace ha bisogno di artigiani. Non ci si può accontentare delle dichiarazioni, ma bisogna lavorare sulla formazione, la cultura e l’amicizia. (vedi l'articolo di Andrea Riccardi su Avvenire)

Per questo celebriamo l'arrivo del nuovo anno, rinnovando il nostro impegno per la pace. Domani, a Roma, andremo in corteo a piazza San Pietro, per ascoltare il messaggio di papa Francesco. Puoi leggerlo qui. E in tanti luoghi del mondo, si svolgeranno manifestazioni analoghe. 

Per chi non potrà esserci, trasmetteremo l'evento in diretta facebook QUI

Auguri di buon anno dalla Comunità di Sant'Egidio!


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