Il valore della memoria: dalla Shoah a Modesta Valenti

Caro/a utente,

La settimana che sta per finire si è aperta - lunedì 27 gennaio- con il Giorno della Memoria dello sterminio degli ebrei:
una data su cui il mondo intero è chiamato a fermarsi, perchè l'orrore indicibile della Shoah non possa mai più ripetersi. Ed è preoccupante quanto emerso dall'ultimo rapporto Eurispes, che parla di un 15,6% di italiani ignari dell'Olocausto del popolo ebraico, percentuale peraltro in crescita. Un motivo in più per non dimenticare:

"Se vogliamo pensare un futuro umano, dobbiamo ricordare la Shoah. Non è solo un ricordo, ma dobbiamo stabilire un'amicizia forte con la comunità ebraica, per costruire un futuro basato sulla pace, sul rispetto e non sull'odio". Ha detto in proposito Andrea Riccardi.

Ed è significativo che questa stessa settimana si chiuda con un'altra memoria, all'apparenza "minore": quella di Modesta Valenti, una povera donna, senza casa, malata, che morì senza soccorsi alla Stazione Termini di Roma, nell'ormai lontano 1983.

Noi non l'abbbiamo dimenticata. Anzi, nel suo nome, ogni anno, ricordiamo, insieme a lei, tutti quei poveri senza casa che perdono la vita nelle nostre città: un olocausto silenzioso, che avviene spesso nell'indifferenza. Lo facciamo ripetendo nomi e storie, nelle liturgie che Sant'Egidio si appresta a celebrare il 2 febbraio a Santa Maria in Trastevere, e poi in altri luoghi a Roma e in altre città italiane e non solo.

Ricordare ci aiuta ad essere umani, ad aprire gli occhi, a coltivare sentimenti di misericordia e ad essere consapevoli che gesti semplici - come fermarsi vicino a chi è povero, porgere un aiuto -  fa la differenza. Per chi è in difficoltà, ma anche per noi.

Per questo vi invitiamo ad unirvi a questa memoria. Pubblichiamo

La storia di Modesta Valenti

Gli appuntamenti delle liturgie in ricordo di Modesta 

Tutti i prossimi appuntamenti con Sant'Egidio

Un caro saluto dalla Comunità di Sant'Egidio

 

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