"Ecco, i tre giorni che sconvolsero il mondo" : in vacanza con gli amici senza dimora di Novara

Sono stati giorni all’insegna dell’amicizia quelli trascorsi da un gruppetto di amici per la strada di Torino sul lago d’Orta. Ospiti nella casa di vacanza in cui gli anziani delle Comunità di Sant’Egidio del Piemonte (di Novara e Torino) ogni anno trascorrono il loro soggiorno, sette amici che  vivono tra la strada e i dormitori di Torino e un profugo maliano studente alla scuola di lingua e cultura italiana hanno potuto godere di un tempo  di riposo  e di festa.

Partenza in treno, tappa alla mensa della Comunità di Novara, accolti con cura per il pranzo -” un  vero ristorante” , ha commentato qualcuno- ,  e poi l’arrivo alla villa, con vista sul lago, giardino e dehor che ha subito riempito gli occhi di tutti di bellezza. Non ci sono stati programmi straordinari, se non quello di una vita in famiglia in cui tutti sono coinvolti: chi ha cucinato, chi ha pulito, chi ha fatto la spesa, chi ha servito: una vita ordinaria resa straordinaria dal clima di amicizia. La voglia di stare bene insieme ha tratto dal tesoro dell’umanità di ciascuno le cose più belle, quello che ciascuno sapeva fare, riposte in fondo al cuore per la durezza della vita di ogni giorno e per la solitudine. Partite a carte, il giornale, film , canti e festa, ma prima di tutto tante parole, una conversazione di amicizia che ha trovato finalmente il tempo lungo per esprimersi. La parola al centro: racconti di vita, confidenze, storie di familiarità, momenti di dolore, per prendersi il tempo per dire  la propria dignità e i pensieri  per il futuro. Ed espressioni di gratitudine ascoltando le parole di Andrea in un intervista per il 50esimo della Comunità, come la scoperta del segreto di quell’amicizia  che “si capisce, sai, perché voi ci venite sempre a cercare". Alla gita sul battello sul lago un incontro con una coppia di anziani in vacanza ha rivelato la tenerezza di ciascuno nel fare a gara nell’accompagnarli, nel sostenerli sulle scale, nel conversare con loro. Sulla via del ritorno, la visita alla chiesa di Ognissanti a Novara e la partecipazione alla preghiera, dove la commozione fa luccicare gli occhi e il grazie diventa un sorriso dolce sul volto di ognuno. Al treno, Piero, che è uomo di cultura, si congeda pensoso e sorridente “Ecco, i tre giorni che sconvolsero il mondo”. Si, grazie a voi, amici per strada perché entrate nel nostro mondo con la vostra amicizia sconvolgente .