Seminario di studio sulla salute mentale "La città che cura", a 40 anni dalla Legge 180

Il 13 Novembre 2018 si è svolto presso la Sede della Regione Lazio a Roma un Seminario di studio sulla salute mentale dal titolo “La Città che Cura”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con la Asl Roma 4 e la Regione Lazio

Il Seminario ha voluto offrire una opportunità per riflettere su alcuni temi di interesse generale per tante persone che soffrono il disturbo mentale ed il disagio sociale: la casa, la famiglia, il lavoro, il volontariato, le relazioni sociali, le cure sanitarie. Il percorso che può portare dalla solitudine ad una vita partecipe ed integrata si può realizzare se costruiamo insieme una comunità solidale, ognuno nel suo campo e con gli strumenti che gli sono propri. Una città che cura, infatti, mira a  vincere la dispersione e l’isolamento offrendo una rete di servizi, luoghi di incontro e soluzioni partecipate per le  persone.

Una particolare sezione del seminario è stata dedicata ai bisogni di salute ed alle necessità alloggiative dei cittadini senza fissa dimora con disagio mentale, le cui problematiche è urgente affrontare. Il Seminario ha voluto rappresentare una memoria a 40 anni dalla entrata in vigore della legge 180 che ha rappresentato un punto di non ritorno per l’acquisizione di  diritti fondamentali per tante persone con disturbi mentali. Le motivazioni del seminario si sono radicate in una esperienza positiva che la Comunità di Sant’Egidio vive ogni giorno nella città di Civitavecchia dove ha realizzato, in collaborazione con la ASL Roma 4 e con il Comune, una rete di convivenze protette per persone con disturbo mentale e disagio sociale in un progetto di comunità solidale ed inclusione a costi sostenibili. Il lavoro di Sant’Egidio per la salute mentale nasce da lontano quando, fin dall’inizio della sua storia, la Comunità  si è confrontata con il disagio psichico, tratto comune a tante situazioni di povertà: anziani soli a casa o in istituto, senza fissa dimora, per i quali la malattia mentale a volte è causa, a volte conseguenza della vita per la strada. Questo lavoro è arrivato fino all’Albania dove sant’Egidio, in collaborazione con Il Ministero della Sanità e l’OMS, è riuscita nello scopo chiudere il vecchio reparto cronici dell’Ospedale Psichiatrico di Tirana ed ospitare i malati in due case famiglia.

Il malato di mente fino al 1978 non era un cittadino; la Costituzione era  valida per tutti ma non per chi era internato, privato di qualsiasi diritto. Per cambiare le cose, doveva avvenire qualcosa di straordinario il 13 maggio di quell’anno, quattro giorni dopo l’assassinio di Aldo Moro, quando in una commissione ministeriale presieduta da Tina Anselmi nasceva una legge, la 180,  sulla base di una domanda: i matti, questi centomila reclusi in novanta manicomi, sono o non sono cittadini italiani? Vige anche per loro la Costituzione repubblicana del 1948? La loro risposta è sì e da lì cominciò una nuova vita per tante persone che potevano di nuovo vivere insieme agli altri  dentro la città seguiti dai centri territoriali per la salute mentale.

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