Migranti: ricordare degnamente Jerry Masslo, il migrante sudafricano ucciso 30 anni fa

L’Italia renda onore alla memoria del profugo sudafricano ucciso nel 1989. Il 24 agosto a Villa Literno, alla sua tomba, corteo e ricordo di chi ci fece capire l’intolleranza che esisteva nel nostro Paese e la necessità di accogliere e integrare

A 30 anni dalla sua morte, Sant’Egidio invita tutti a ricordare degnamente Jerry Essan Masslo, il profugo sudafricano, amico e ospite della nostra Comunità alla fine degli anni Ottanta, che fu ucciso per rapina nella povera baracca dove viveva insieme ai suoi compagni per la raccolta dei pomodori. Il suo omicidio commosse l’Italia, provocò la prima grande manifestazione antirazzista dell’ottobre 1989 e spinse il governo di allora a emanare i primi provvedimenti per la regolarizzazione dei migranti con la legge Martelli.

Da allora in poi molte cose sono cambiate ma resta il gravissimo problema dei braccianti stranieri sfruttati nelle campagne per pochi soldi e costretti a vivere in alloggi più che precari. E restano soprattutto sentimenti di intolleranza e di xenofobia – cresciuti purtroppo negli ultimi tempi - che occorre condannare. L’Italia, se tiene al suo futuro, deve allontanare ogni radice di odio e di discriminazione e puntare su integrazione, diritti e un lavoro dignitoso per tutti.

Appuntamento alle 17 di sabato 24 agosto al cimitero di Villa Literno, dove una delegazione di italiani e stranieri, provenienti da Roma, Napoli e altre città, darà luogo ad una marcia silenziosa alla fine della quale, la Comunità di Sant’Egidio, i sindacati, le associazioni e alcune autorità locali ricorderanno il sacrificio di Jerry Masslo. Alla fine verranno deposti fiori anche in omaggio ad alcune tombe senza nome di migranti - morti mentre si trovavano in quelle campagne per il lavoro dei campi - collocate significativamente accanto a quella di Masslo.

La storia di Jerry Essan Masslo raccontata da Daniela Pompei