I corridoi umanitari, un modello positivo e replicabile. Nato in Italia, può diventare strutturale in Europa

"I corridoi? Sono un modello positivo che nasce dall'Italia, che è stato replicato ed è replicabile in Francia, Belgio e speriamo che diventi un modello strutturale dell'Unione Europea. L'altro aspetto positivo è l'accoglienza ed il percorso di integrazione delle famiglie: oggi, infatti, ad accogliere i profughi ci saranno alcune delle famiglie che vivono in Italia già da tre anni, perfettamente integrate".

E' quanto ha riferito all'aeroporto di Fiumicino, Daniela Pompei, responsabile dei servizi ai migranti, rifugiati e rom della Comunità di Sant'Egidio, nel corso della cerimonia di benvenuto degli 86 profughi siriani giunti in Italia questa mattina da Beirut (Libano). "Quello che volevamo dimostrare, al di là dei numeri - ha spiegato a sua volta Federica Brizi, responsabile accoglienza della Fcei - era proprio la replicabilità ed il fatto che modello dei 'corridoi' potesse funzionare ed essere adottato anche a livello europeo".

Tra i profughi, che verranno accolti da associazioni, parrocchie e comunità in diverse regioni, tra cui le province di Torino, Firenze, Roma ed in Sicilia, c'erano molti adolescenti, donne e bambini ai quali, al loro arrivo nello scalo romano sono stati offerti dei doni e alcuni omaggi floreali alle donne. La maggior parte di loro proviene da campi situati ad Aleppo, Damasco ed in alcune aree del Nord della Siria, nei quali si trovavano anche da diversi anni. (fonte ANSA).

 

 

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