Liturgia a Firenze per il 48° anniversario della Comunità di Sant'Egidio

Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, Borgo Pinti. Ore 17.45.

Giovedì 7 aprile 2016, l’arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori,
presiederà una liturgia per il 48 esimo anniversario della Comunità di Sant’Egidio
,
alle ore 17.45,
nella chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, in Borgo Pinti.

 

"Preghiera, poveri, pace" ha detto Papa Francesco sono come tre nomi di Sant'Egidio. Preghiera, annuncio e ascolto del Vangelo, ogni sera. Scuola di italiano, condivisione con gli anziani, scuola della pace con bambini e adolescenti di ogni provenienza, cena per i senza fissa dimora. Le tre "P-Preghiera, poveri, pace" di Sant'Egidio hanno a Firenze il volto degli anziani del centro, del Ponte di Mezzo e San Frediano, come anche di Montedomini, e dei nomadi come anche degli immigrati che studiano italiano nelle scuole per i profughi nella sede di San Tommaso in via della Pergola e in quella a due passi dalla stazione centrale, poco lontano da dove Sant’Egidio porta la cena ai senza fissa dimora, amici di sempre.

Con i senza fissa dimora la preghiera a gennaio in memoria di Vezio e per essi la guida 'Dove dormire mangiare lavarsi', mappa della città solidale. 

Ma ci sono anche gli  ‘Amici’, nome dato all'alleanza stabile e profonda con i portatori di handicap e la loro scuola di pittura, con una mostra di grande successo in Palazzo Davanzati. Ma si potrebbe parlare anche del ‘Pranzo di Natale’ o di ‘Dream’, il sogno di guarire i malati di Aids che è diventato una terapia efficace che dà vita, o ancora di 'Bravo', il progetto anagrafico per dare un nome e un cognome ai bambini che vivono per strada in Africa. 

Da questo coinvolgimento nella vita dei poveri e della città, maturato e rinnovato ogni giorno nell'ascolto del Vangelo, nascono iniziative coinvolgenti, come la Festa di Sant'Abramo con più gli anziani della città, soprattutto degli istituti, nella basilica della Santissima Annunziata e il coinvolgimento della Misericordia e delle Pubbliche assistenze.

Momenti di veglia per chi "muore di speranza" come i migranti nel Mediterraneo e in altre latitudini del pianeta, a novembre la marcia silenziosa fino alla sinagoga in memoria della deportazione degli Ebrei fiorentini e poi l'incontro a Sollicciano con i leader religiosi per rendere partecipi i detenuti della campagna mondiale contro la pena di morte e l'invito alle città toscane a illuminarsi per dire no alla pena capitale.

La partecipazione della città diventa cultura e anche Rigiocattolo e ancora un corteo, Pace in tutte le terre, che segna il primo gennaio di ogni anno l'orientamento di un passo comune lungo tappe significative di Firenze.