Terremoto: Sant'Egidio e Comune di Amatrice firmano un protocollo per sostenere gli anziani

''Favorire la permanenza nel contesto abituale di vita: la rinascita della città dopo il terremoto passa anche attraverso la sua memoria storica''

E’ stato firmato questa mattina un protocollo d’intesa fra la Comunità di Sant’Egidio e il Comune di Amatrice (la città del centro Italia colpita da un devastante terremoto la scorsa estate) per sostenere la popolazione anziana della cittadina colpita dal terremoto dello scorso 24 agosto. Il progetto, realizzato dalla Comunità insieme ad Enel Cuore, prevede interventi per il rafforzamento del tessuto sociale del territorio in modo da favorire la permanenza degli anziani presso il contesto abituale di vita o almeno presso luoghi il più possibile contigui agli ambienti familiari perduti.
Sant’Egidio, con l’apporto del Comune, si rende disponibile a realizzare una centrale telefonica e un luogo di incontro destinato agli anziani, con orario di apertura diurno, coinvolgendo anche gli anziani autosufficienti in azioni di sostegno a favore di chi si trova in maggiori difficoltà.

Si prevedono inoltre progetti personalizzati per facilitare il rientro degli anziani attualmente istituzionalizzati nelle unità abitative poste nel territorio del comune di Amatrice.
Alla firma del protocollo, il sindaco Sergio Pirozzi ha sottolineato “l’importanza del progetto in una situazione che resta molto difficile” mentre Cesare Zucconi e Olga Madaro, per la Comunità di Sant’Egidio, hanno spiegato che “proprio dagli anziani potrà rinascere Amatrice perché sono loro a rappresentarne la memoria storica e le basi, quindi, per la sua ricostruzione”. 
Secondo i dati Istat, al primo gennaio 2016 la popolazione di Amatrice era di 2.657 persone con 850 ultrasessantacinquenni (il 32% della popolazione totale) e 488 ultrasettantacinquenni (il 18,3%) di cui 69 con più di 90 anni. Molti anziani, in seguito ai terremoti del 2016, hanno perso tutto: la casa, gli affetti, le amicizie, ma non vogliono allontanarsi.

Chi si è salvato cerca in tutti i modi di restare accanto alle macerie della casa, al proprio orto, agli animali, a tutto quello che rappresenta ed ha sempre costituito “la vita”, preferendo spesso ricoveri di fortuna a quelli, di gran lunga più idonei ma più distanti, messi a disposizione dalle istituzioni. La Comunità di Sant’Egidio è presente nella zona di Amatrice dal giorno del terremoto con un sostegno agli anziani ospitati presso la RSA di Borbona.