Andrea Riccardi: 'Lo smisurato gigante della globalizzazione ha bisogno di un'anima'

“Lo smisurato gigante della globalizzazione ha bisogno di anima” ma, rileva al meeting internazionale di Munster, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio all’origine dell’evento, “spesso le religioni non hanno percepito come la globalizzazione sia anche un’avventura dello spirito e della fede”.  Si è invece diffusa la paura e i popoli “chiedono rassicurazione e la trovano nella retorica urlata dello scontro o in leader bellicosi. Identificare un nemico dà sicurezza. Di fronte al terrore dell’altro si alzano nuovi muri. E’ la contraddizione attuale: un mondo unito eppure così diviso. La divisione come reazione all’unificazione”. C’è invece bisogno di “un’unificazione spirituale” da compiere. Nel percorso inaugurato dallo spirito di Assisi, Sant’Egidio si è assunta la responsabilità “di continuare il dialogo tra le religioni, senza potere, ma con la tenacia di non perdere il contatto nessun mondo”, insieme a molti amici “che ci auguriamo di vedere ancora: i vescovi di Aleppo Mar Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi, rapiti in Siria quattro anni fa forse durante una missione di pace”.

Per Riccardi il dialogo “è la struttura fondamentale di tante religioni” che restano “a contatto della terra, tra le case: la sinagoga, la chiesa, la moschea, il tempio e altri luoghi sacri. Per questo, quando si vuole umiliare un popolo, si violentano le donne e si distruggono i luoghi sacri”.   Le religioni hanno “una visione comune dell’umanità e ricordano che non c’è futuro sicuro per gli uni trascurando gli altri, per i ricchi in mezzo a tanti poveri. I fautori dell’odio hanno capito l’utilità delle religioni usandole per alimentare la cultura del nemico e il terrorismo. Le ideologie terroristiche sono un terribile congegno nelle mani di violenti, che potranno fare molto male, ma mai vinceranno”. Per le religioni, infatti, “la violenza e la guerra non sono sante. Solo la pace è santa. Per realizzarla, bisogna lavorare come artigiani ogni giorno aprendo strade, connettendo tutti ad un tessuto di dialogo e cooperazione. Mai isolando”. Le correnti spirituali cambiano la storia e una strada di pace da percorrere è “cooperare nella lotta alla povertà”.

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