Ambiente, a #stradedipace si parla di "conversione ecologica" per arginare le catastrofi naturali

Il vescovo Spreafico: "restituire all'Africa le risorse sfruttate"

 Non c’è solo l’emergenza dei conflitti o il fenomeno dell’immigrazione da gestire vincendo la paura e puntando sull’integrazione. Qui a Münster, a “Strade di Pace”, si parla anche dell’emergenza ambientale come di uno dei grandi temi all’attenzione dei partecipanti alll’incontro internazionale dalla Comunità di Sant’Egidio. Sudheendra Kulkarni, politico e scrittore indiano, ha sottolineato che la “coesistenza armoniosa è un pilastro dell'induismo”, avvertendo che “chi distrugge il creato disprezza la religione” e finisce per autodistruggersi. “E’ come tagliare il ramo dell’albero su cui si è seduti”, ha concluso.
Manfred Rekowski, Presidente della Chiesa Evangelica di Renania, ha individuato nella “deificazione del mercato” la causa della crisi ambientale. “Occorre una conversione ecologica, integrando giustizia sociale e tutela dell’ambiente”, ha osservato, evidenziando l’apprezzamento delle Chiese protestanti per il lavoro di papa Francesco a partire dall’enciclica Laudato si.
“Al nostro tempo tutto è ‘emergenza’, mentre il dramma ambientale è qualcosa di prevedibile”, ha messo in guardia il vescovo di Frosinone, Ambrogio Spreafico, che ha invitato “i credenti a compiere delle scelte per la tutela del creato”. Citando gli studi che indicano in 60 milioni il numero di “rifugiati ambientali”, mons. Spreafico ha osservato:“Esiste un problema di giustizia, perché noi europei abbiamo usato le risorse africane e dovremmo avere oggi una coscienza di restituzione”.