È online il nuovo sito della Basilica di San Bartolomeo all'Isola, santuario dei nuovi martiri del XX e XXI secolo

È online il nuovo sito della Basilica di San Bartolomeo all'Isola, santuario dei nuovi martiri del XX e XXI secolo (visita la pagina).

La Basilica di San Bartolomeo è oggi un luogo vivo di preghiera e di incontro, affidato dal 1993 alla Comunità di Sant'Egidio.

Un po' di storia

Nel 1999, in preparazione del Grande Giubileo del 2000, S. Giovanni Paolo II istituì una “Commissione dei Nuovi Martiri” per indagare sul martirio cristiano del XX secolo. La commissione ha lavorato due anni nei locali della Basilica di San Bartolomeo, raccogliendo circa 12.000 dossier.

“Sono entrato nel grande archivio della Commissione Nuovi Martiri, dove sono raccolte lettere, segnalazioni, memorie che, in questi ultimi anni, sono arrivate a Roma da ogni parte del mondo. Ho cominciato a sfogliarle. Erano lettere ufficiali di conferenze episcopali di tutto il mondo. Ma anche memorie di semplici gruppi di religiosi. Leggevo e mi sono appassionato. C’erano migliaia di storie di uomini e di donne contemporanei: cristiani che erano stati uccisi in quanto tali”. Così ne parla Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, introducendo il suo lavoro su oltre 9600 schede dell’archivio. Dopo il Giubileo, S. Giovanni Paolo II volle che la Basilica divenisse il luogo Memoriale dei Nuovi Martiri. La proclamazione fu solennemente celebrata il 12 ottobre 2002, alla presenza dei card. Ruini, Kasper e George, e del Patriarca ortodosso di Romania Teoctist: fu posta sull’altare maggiore la grande icona dedicata ai Testimoni della fede del XX secolo. Il 7 aprile 2008 il Papa Benedetto XVI ha onorato la memoria dei Testimoni della fede del XX e XXI secolo con una visita alla Comunità di Sant’Egidio nel suo 40° anniversario. I sei altari, ha spiegato il Papa: “Ricordano i cristiani caduti sotto la violenza totalitaria del Comunismo, del Nazismo, quelli uccisi in America, in Asia e Oceania, in Spagna e Messico, in Africa: ripercorriamo idealmente molte dolorose vicende del secolo passato. Tanti sono caduti mentre compivano la missione evangelizzatrice della Chiesa: il loro sangue si è mescolato con quello di cristiani autoctoni a cui era stata comunicata la fede”.

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