La testimonianza dei Giovani per la Pace di Cuneo

"Crediamo che le nostre città siano inquinate da sentimenti di paura e divisione e abbiano bisogno di tornare ad incontrarsi"

Da un articolo di Gianluca Giraudo per il Settimanale “Cuneo Sette”

“Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili. Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano ‘rumore’, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. Cari giovani sta a voi la decisione di gridare”. E’ questo l’invito deciso, pieno di umano calore, che Papa Francesco ha rivolto a tutti durante la celebrazione in piazza San Pietro della messa della Domenica delle Palme. E che non manca di far riflettere, che si sia credenti o meno. Come deve essere questo grido? A Cuneo, per esempio, è stato silenzioso, ma non meno potente. E’ stato quello dei “Giovani per la Pace” che domenica 25 marzo sono andati per le strade della città a diffondere un messaggio di pace.

“E’ un’attività che la Comunità di Sant’Egidio compie ormai da tanti anni” racconta Antonio Taranto, esponente del movimento composto da ragazzi e giovanissimi e interno alla Comunità di Sant’Egidio: “Consiste nella consegna dei ramoscelli di ulivo in tutta la città come segno di pace e di amicizia, indipendentemente dal credo religioso. Lo facciamo perché crediamo che le nostre città siano inquinate da sentimenti di paura e divisione e abbiano bisogno di gesti gratuiti e di tornare a incontrarsi”. Dare la mano, porgere un ramoscello di ulivo, regalare un sorriso: gesti silenziosi, semplici e proprio per questo immortali. Gesti che si sposano perfettamente con la prospettiva di tutti i “Giovani per la Pace”, il cui intento è proprio diventare protagonisti del cambiamento o “del grido”, per riprendere le parole di Papa Francesco. Il grido, in questo caso, vuole promuovere la pace contro la guerra, le disuguaglianze e tutte le forme di esclusione sociale e passa da numerose attività. “La Comunità di Sant’Egidio a Cuneo è attiva da 10 anni con la Scuola della Pace” riprende Taranto: “Un progetto di sostegno scolastico, familiare e di educazione alla pace attivo per i bambini delle scuole elementari. Questo servizio viene attuato dalla Comunità di Sant’Egidio in quartieri periferici e problematici delle città.

A Cuneo è attiva in particolare per Cerialdo e il Donatello. I ‘Giovani per la Pace’ hanno iniziato ad affermarsi e a formarsi nella nostra città da 6/7 anni, grazie alla formazione di un gruppo di liceali e universitari che negli anni è diventato molto affiatato. Decisivo, in questo percorso, è proprio il rapporto con Cuneo che si mostra ricettiva rispetto al messaggio diffuso dai “Giovani per la Pace”: “Da sempre la città è il nostro orizzonte in cui gli interessi di amicizia e dialogo ci uniscono al mondo della Chiesa, della scuola, dei quartieri e delle istituzioni. Nella città, oltre alla Scuola della Pace, la Comunità di Sant’Egidio offre momenti di incontro con testimoni come nel caso della Camagna per l’abolizione della pena di morte, appuntamento che la città non rifiuta mai! Per quanto riguarda i giovani, la difficoltà sta nel far provare a tutti la bellezza di sognare un futuro comune: quest’anno ad esempio abbiamo attivato un progetto per le scuole dal titolo ‘I Care’ con lo scopo di farci conoscere dagli studenti di Cuneo e provare a stimolarli a dire la loro su alcuni temi come la pena di morte, l’immigrazione e la pace. Questi incontri termineranno con un convegno a Roma dove si riuniranno tutti i ‘Giovani per la Pace’”. E pensando al futuro, le idee del movimento sono chiare. “Dopo Pasqua” continua Taranto: “Stiamo partendo con l’organizzazione della colonia per i bambini della Scuola della Pace e la vacanza delle medie, senza dimenticare tantissime altre attività che si svolgeranno per l’intera estate. Per chiunque volesse aiutarci noi ci incontriamo tutti i venerdì alla scuola elementare Einaudi di Cuneo per la Scuola della Pace. E’ possibile contattarci via Facebook o via mail all’indirizzo [email protected]”.