Scuola di lingua e cultura del Piemonte a Fossoli il 25 aprile. Integrazione è anche una memoria comune

Da lì partivano i convogli per Auschwitz

Si diventa italiani anche condividendo la memoria. Per questo circa 150 studenti della scuola di lingua e cultura italiana del Piemonte - rifugiati, richiedenti asilo "nuovi europei" - hanno partecipato il 25 aprile ad una visita al campo d’ internamento di Fossoli, vicino a Carpi. 

Un luogo di cui va custodita la memoria, perchè l'orrore della guerra, dell'antisemitismo, del razzismo non si avvicinino più al nostro Paese. Per questo, gli studenti, alcuni dei quali hanno dovuto lasciare i loro paesi per problemi non tanto diversi, sono stati invitati ad approfondire il tema dai loro insegnanti. Dopo alcune lezioni sulle leggi razziali del 1938 e la persecuzione degli ebrei in Italia e in Europa durante la guerra, hanno visitato i luoghi dove tutto ciò è realmente accaduto e hanno ascoltato alcune testimonianze.

A Fossoli furono imprigionati 5000 deportati, la metà dei quali ebrei, prima di salire sui convogli diretti ad Auschwitz. Fra di loro anche lo scrittore Primo Levi, che ne ha reso testimonianza nei suoi libri. Una storia drammatica di persecuzioni, di intolleranza, di odio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Molto toccante la testimonianza di un anziano che ha vissuto a Fossoli nel dopoguerra, quando fu adibito a campo profughi per gli italiani fuggiti dalla Dalmazia nel 1954. Una storia dura di migrazione forzata e di inaccoglienza, che avvenne tra persone dello stesso paese. Infatti per i profughi dalmati, pur essendo italiani, non fu facile l’integrazione.

E’ significativo che proprio nel campo di Fossoli, come segno di una risposta al grande male della deportazione sia stata, appena dopo la guerra, il sorgere di Nomadelfia: una comunità cristiana fondata da don Zeno Saltini per accogliere bambini abbandonati e orfani di guerra. Nomadelfia significa legge di fraternità, quella fraternità che anche oggi vogliamo condividere per realizzare un mondo in cui tutti possono essere accolti.