Corridoi umanitari: anche Andorra apre le porte ai profughi

Dopo Italia, Francia, Belgio, il piccolo paese sui Pirenei sceglie per accoglienza e integrazione

Domani mattina la firma di un protocollo che permetterà l’ingresso legale di profughi siriani provenienti dal Libano


Dopo Italia, Francia e Belgio, il modello dei corridoi umanitari, che finora ha permesso l’accoglienza e l’integrazione di 1.500 profughi in fuga dalle guerre, si allarga anche ad Andorra. Domani 8 maggio, nella sede del governo del Principato, verrà firmato – tra i ministri degli Esteri e dell’Interno e la Comunità di Sant’Egidio - un Protocollo di intesa che permetterà l’arrivo di profughi siriani attualmente rifugiati in Libano. E’ da sottolineare il Principato di Andorra ha approvato, nel marzo scorso, un’apposita legge per permettere l’ingresso nel Paese per motivi umanitari. Spagna e Francia collaboreranno con il passaggio dei profughi nei loro aeroporti, così come ha fatto l’Italia per accogliere un gruppo di rifugiati accolti nella Repubblica di San Marino.
Il protocollo parla dell’arrivo, per il primo anno, di una ventina di profughi “in condizioni di vulnerabilità”. Il Principato si occuperà dell’ospitalità e dei servizi di prima necessità mentre la Comunità di Sant’Egidio provvederà alla formazione di chi curerà la rete di accoglienza e, più in generale, all’integrazione dei profughi nella società locale.