Celebrazione del 51°anniversario di Sant'Egidio a Napoli con il card. Sepe

Nella suggestiva cornice di Santa Restituta nel Duomo di Napoli, colma e traboccante di persone, si è tenuta la celebrazione del 51° anniversario della Comunità di Sant’Egidio. La chiesa cattedrale, la più antica di Napoli, sembra essersi conformata, per l’occasione (complice il maltempo che ha investito la città, provocando danni anche alle vetrate della navata centrale del Duomo, rendendola impraticabile) alle parole del Vangelo proclamato nella  liturgia: “Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Ma è tutta l’esperienza di Sant’Egidio ad essere illuminata dalle parole del Vangelo ha sottolineato il Card. Sepe nella sua omelia per i 51 anni della Comunità: “Come non vedere infatti – ha esordito il presule -  in questi anni tutta quella misura buona, pigiata, colma e traboccante di misericordia che il Signore vi ha donato? Una misura buona, perché piena del suo amore; pigiata, colma e traboccante, perché la Comunità non l’ha tenuta per sé, come un talento nascosto, ma l’ha donata con generosità, creando attorno a sé una corrente di amore e di simpatia, che ha raggiunto tanti”. E tanti erano i partecipanti  convenuti per rendere grazie al Signore per quello che il cardinale ha definito “il dono della Comunità alla Chiesa e a questa città di Napoli”. 

Un carisma, quello della Comunità, da vivere con rinnovata gratitudine – ha sottolineato Marco Rossi di Sant'Egidio nel suo saluto – per proteggere e far crescere quell’umanità aperta ed accogliente che è il vero tesoro della città. In una città segnata da ferite vecchie e nuove, ma anche  profondamente cambiata, come  testimonia la presenza di tanti nuovi europei, alcuni dei quali giunti con i corridoi umanitari, la Comunità sa di poter contare sull’amicizia dei poveri, veri compagni di strada, e dei tanti amici dei poveri per realizzare un mondo più fraterno, insieme, non gli uni contro gli altri, o gli uni indifferenti agli altri:  “In un mondo sempre più popolato di solitudini c’è bisogno per tutti  - ha concluso Marco Rossi  ringraziando i tanti amici  intervenuti – di ritrovare la forza di un noi che non lascia fuori nessuno ed è al servizio di tutti”.