Gli anziani dell'istituto aspettavano da 4 mesi questo giorno: la prima visita dei giovani di Sant'Egidio dopo il lockdown

Finalmente, dopo mesi di videochiamate, cartoline, oppure saluti da lontano, separati da un plexiglas e da un cancello, i giovani della Comunità di Sant'Egidio hanno potuto incontrare di persona gli anziani di un istituto a Roma, alla fine di un lockdown che per queste strutture è durato più a lungo che per il resto degli italiani.

Grazie alla collaborazione delle suore che gestiscono la struttura, in questi mesi i ragazzi - secondo quanto ha detto recentemente papa Francesco  - hanno usato la "fantasia dell'amore" per sentirli a distanza e, dove possibile nel rispetto delle norme sanitarie, andare anche a trovarli. "Ciascuno di questi anziani è vostro nonno!" ha affermato il papa. E questi "nipoti per scelta" hanno messo in pratica volentieri le sue parole. Incontrando talvolta anche qualche nipote con la nonna in istituto, che si è unito ai Giovani per la Pace, scoprendo di avere più "nonni", diventando nipote per empatia di chi è solo.

Nel cortile, nella festa animata dai giovani, sembra di passare una "mezza giornata da paradiso", esclama un'ospite dell'istituto ai microfoni del Tg5 (guarda il video qui sotto).

Alcuni hanno lasciato la propria casa da più di dieci anni e la visita è sempre una novità gradita. Giuseppe, 83 anni, conosce i Giovani per la Pace da molto tempo, alcuni di loro andavano alle scuole medie quando li ha incontrati per la prima volta e ora sono universitari. Sente i ragazzi come parte della sua famiglia, come spesso ripete, e sa che lo scambio tra generazioni diverse è una ricchezza, per questo rivolge il suo invito: “Veniteci a trovare, venite a vedere gli anziani, fate compagnia agli anziani, imparate anche da loro”.