A Leopoli i “Giovani per la Pace” ricordano i senza dimora morti a causa della violenza

L’8 novembre i ragazzi e le ragazze del movimento dei “Giovani per la Pace” hanno organizzato una serata in memoria di due anziani uomini senza dimora uccisi lo scorso settembre, in un edificio abbandonato alla periferia della città. L’evento ha avuto luogo proprio davanti all’edificio ed è stato intitolato “Serata in memoria di Igor e Bogdan, vittime dell’epidemia di violenza”, perché le violenze nei confronti delle persone deboli, anziane, senza casa, sole, da parte di persone molto giovani, adolescenti e studenti delle scuole superiori, purtroppo negli ultimi tempi in Ucraina avvengono molto spesso, al punto da essere diventate la norma e da non attirare più l’attenzione.
A settembre due ragazzi di sedici e diciotto anni sono andati in quell’edificio abbandonato alla periferia di Leopoli, che era il rifugio notturno di Igor e Bogdan. Per tre giorni quegli adolescenti hanno torturato i due uomini e ripreso le violenze con i telefonini. A causa di ciò i due anziani senza dimora sono morti. I due adolescenti, sospettati di omicidio, rischiano la reclusione a vita.
Dopo di ciò la Comunità di Sant’Egidio e i Giovani per la Pace hanno pubblicato una dichiarazione con l’appello a opporsi alla violenza contro i più deboli e hanno organizzato questa serata in memoria delle vittime.I partecipanti alla serata hanno acceso delle candele in questo luogo buio, pieno di sofferenza e di dolore, e hanno fatto una preghiera per illuminarlo con la speranza che cose simili non si ripetano mai più, per dare un segno visibile che la violenza deve interrompersi.
“Oggi ci siamo riuniti qui per ricordare un evento triste, la morte crudele di due uomini, Igor e Bogdan. Noi non sappiamo per quale motivo essi fossero diventati senza casa. Ci dispiace molto non averli conosciuti, non poter ricordare i loro volti, le loro storie. Ma la nostra amicizia con i poveri è ciò che ci ha insegnato il valore della vita di ogni uomo, così che il nostro movimento non può restare in silenzio davanti a un fatto così tremendo” ha detto Nastja, studentessa quindicenne dei “Giovani per la Pace”.