Sud Sudan: dopo un nuovo round di negoziati, accordo delle parti sui principi per far avanzare il processo di pace

Diminuita la violenza in Equatoria dopo l'accordo di novembre – si cerca l'intesa tra governo e opposizione su interpretazione del conflitto e metodo di ratifica della nuova costituzione.

Si è da poco conclusa a Roma una settimana di intensi negoziati tra il governo del Sud Sudan (RTGoNU) e i movimenti di opposizioni riuniti nel SSOMA con la mediazione della Comunità di Sant’Egidio. Durante i lavori le due delegazioni hanno raggiunto un accordo sulla maggioranza dei punti contenuti nel testo detto “Declaration of Principles” tra cui:

•    la natura federale del governo e la divisione dei poteri;

•    l’identità nazionale e il rispetto delle differenze etniche, culturali e linguistiche;

•    la creazione della National Constitutional Conference (NCC) e della National Constitution Review Commission (NCRC);

•    la creazione di un meccanismo di controllo sulla governance economica (entrate, budget e spese);

•    la riforma del settore civile e pubblico e l’istituzione di un nuovo settore della sicurezza;

•    il rispetto dei territori e dei diritti delle comunità indigene;

•    i confini interni tra le regioni;

•    la partecipazione attiva della comunità internazionale in tutte le fasi successive della “Rome Initiative”

Rimangono due punti su cui ancora trovare accordo: la natura del conflitto e il metodo di approvazione della nuova costituzione, in corso di stesura. Sul primo punto il SSOMA insiste sulla natura etnica della guerra, mentre il governo rifiuta questa interpretazione; sul secondo esiste il contenzioso sul referendum come strumento di ratifica. Su tali temi la mediazione si è riservata di fare ulteriori proposte.

I colloqui per la riconciliazione sono stati condotti alla presenza della comunità internazionale e continueranno nei prossimi giorni e settimane per cercare soluzioni condivise. Ringraziando per la loro presenza l’ambasciatore dell’IGAD Ismail Wais, l’inviato speciale del Kenya Kalonzo Musyoka, l’inviato speciale dell'Uganda Betty Oyella Bigombe e l'inviato speciale degli Stati Uniti Amb. Stuart Symington, la Comunità di Sant’Egidio esprime soddisfazione per la sostanziale diminuzione della violenza nella regione di Equatoria, frutto dell’intesa sul monitoraggio del cessate il fuoco, raggiunta poche settimane fa a Roma in concomitanza con la ripresa dei dialoghi in ottobre. Sant’Egidio continuerà, assieme alla comunità internazionale, nell’impegno per la ricerca di una pace inclusiva e duratura per il Sud Sudan.