Natale in carcere è la buona notizia di non essere dimenticati

Il Covid -19 ha inciso in maniera tutta particolare sulla condizione delle persone in carcere: Sono ormai 10 mesi infatti che, come è avvenuto in quasi tutte le strutture residenziali (ospedali, istituti, case di riposo), sono stati ridotti o chiusi i permessi per l’ingresso dei familiari e dei volontari; i colloqui con i parenti sono possibili solo con video-chiamata, oppure - in casi rari - dietro un vetro. Inoltre sono state sospese tutte le attività esterne: il mondo esterno sembra sempre più lontano e irraggiungibile.

A questa condizione si aggiungono altri fattori che rendono la condizione di chi è in carcere particolarmente dolorosa: il sovraffollamento - che genera paura e agitazione, perchè il distanziamento fisico è praticamente impossibile in celle dove si vive anche in 6 persone -  il rallentamento della giustizia, dovuto alle difficoltà connesse alla pandemia, e un generalizzato senso di angoscia e di paura di fronte al prolungarsi del Covid-19. Non pochi hanno perso parenti, a volte genitori, e sentono l'angoscia di non poter fare nulla per proteggere le proprie famiglie.

Sono questi i sentimenti raccolti dai volontari che in questi giorni di Natale hanno avuto un permesso speciale per visitare - a piccoli gruppi - le carceri del Lazio, Campania, Liguria, Piemonte,Toscana, Abruzzo, Umbria e Sicilia.

Visite che hanno portato consolazione, affetto, e anche doni belli, preparati con cura da tanti amici che, un po' in tutta Italia, si sono mobilitati. I pacchetti rossi sono stati consegnati solo in qualche caso dai volotnari. Spesso sono stati affidati per la consegna al personale dell'amministrazione carceraria, che ha collaborato con grande disponibilità. Contengono generi di prima necessità, indumenti caldi prodotti per l'igiene personale, le tanto desiderate e p reziose mascherine, ma anche qualche vezzo - un profumo, un piccolo gioiello di bigiotteria per le donne - e per tutti un cappello caldo di lana, confezionato a mano da amiche di ogni età. Il regalo più gradito, perchè porta un calore speciale, quello di un pensiero personale.

A nome di tutti scrivono "le donne di Pozzuoli": "Questa terribile pandemia ha seminato il terrore di perdere ciò che di più prezioso abbiamo al mondo: i nostri cari. Eppure, nonostante le sofferenze, le difficoltà e l’angoscia, esistono persone che non smettono di prendersi cura degli altri”.