Paul Schneider, una vita per il Vangelo nella Germania nazista. Il 18 luglio 1939 moriva nel campo di Buchenwald. La sua storia

Il 18 luglio 1939 moriva nel lager nazista di Buchenwald il pastore evangelico Paul Schneider.

“Nel Bunker in cui si trovavano le celle d’isolamento buio, conobbi il pastore Schneider; stava nella cella accanto alla mia. Tutte le mattine teneva per noi prigionieri una preghiera mattutina, e a causa di quella ogni volta veniva bastonato e torturato […]. La domenica di Pasqua improvvisamente udimmo le potenti parole: “Così dice il Signore: Io sono la risurrezione e la vita”. Le lunghe file dei prigionieri stavano sull’attenti, profondamente turbate dal coraggio e dall’energia di quella volontà indomita […]. Non poté mai pronunciare più che poche frasi. Poi sentivamo abbattersi su di lui i colpi di bastone delle guardie…”

Il ricordo di un compagno di detenzione manifestano come Paul Schneider avesse dedicato fino all'ultimo la sua vita al Vangelo.

Una sua lettera scritta da Buchenwald, indirizzata ai familiari, è conservata nel Santuario dei Nuovi Martiri nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina a Roma.

La vita di Paul Schneider (sul sito sanbartolomeo.org)