La presa di Kabul riguarda anche noi. Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana

Se torna il regime che ospitava Al Qaida e Bin Laden il mondo rivivrà la minaccia del terrorismo

L'Afghanistan nel nostro immaginario era un lontano Paese asiatico, rinserrato tra le montagne, capace di difendersi fieramente da russi e inglesi. Nel 1979 i sovietici lo invasero e cominciò una dura guerra di dieci anni, uno dei motivi della crisi finale dell'Urss.

Gli Stati Uniti finanziavano la resistenza afgana ai sovietici, appoggiata da estremisti islamici di vari Paesi (tra essi c'era pure Bin Laden). Nei Paesi musulmani gli "afgani" (così chiamavano i reduci dalla guerra in Afghanistan) sono stati nuclei che hanno comunicato un modello radicale di islam. Li ho visti ad Algeri, barbuti, attorno a una moschea, detta "degli afgani", un'ex chiesa cattolica al tempo della Francia.

Con il ritiro dei sovietici, dopo alterne vicende, i talebani (altrimenti detti "studenti del Corano") si imposero con l'Emirato islamico dall'inflessibile integralismo. Il mondo si stupì per la distruzione delle antiche e gigantesche statue dei Buddha di Bamiyan, idoli riprovevoli per i talebani. Dall'instaurazione del regime talebano, l'Afghanistan si è fatto vicino. (Continua a leggere sul blog di Andrea Riccardi)