Giornata della Memoria. A Livorno due nuove pietre d'inciampo ricordano la deportazione. Eventi il 26 e #27gennaio

Furono centinaia gli ebrei livornesi deportati che non tornarono più dalla Germania. Secondo i recenti studi di Catia Sonetti oltre trecento persone scomparvero nei campi di sterminio e altre decine i civili livornesi furono deportati, molti dei quali uccisi in detenzione per essersi opposti con un gesto, una parola alla disumanità dei carnefici.
In occasione della Giornata della memoria, la Comunità di Sant'Egidio ha dato vita a una serie di eventi, con al cuore, mercoledì 26 gennaio 2022 la posa in via San Francesco 32, a Livorno, di due pietre d’inciampo in ricordo di Ada Attal e di suo figlio Benito.
Già giovedì scorso, nel giardino delle scuole Micheli di Piazza San Marco, è stato piantato un 'Albero della Memoria'. Mercoledì, dunque, alle 17, il ricordo di Ada e Benito, introdotto da un intervento, dal saluto dell’assessore Lenzi e di un giovane studente. Un omaggio floreale verrà quindi posto sulle pietre di inciampo e i ragazzi che interverranno potranno lasciare un biglietto con un loro pensiero. Al termine prenderanno la parola i testimoni Ugo e Luciana Bassano.
Giovedì 27 gennaio, alle 15.30, in piazza Benamozegh, la cerimonia in ricordo della deportazione degli ebrei livornesi, con i saluti delle autorità civili e religiose, l'intervento del Rav Dayan, alcune testimonianze.
Seguirà l’accensione della Menorah e l’ “abbraccio” alla Sinagoga da parte dei bambini delle Scuole Benci e Bartolena a conclusione dell’iniziativa.
Il calendario di questi eventi è promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Comunità Ebraica in collaborazione con Diocesi, Comune e Istoreco.
Preziose informazioni su Benito Attal sono contenute nel libro 'Dalla casa nel bosco al grande mondo. Storie di bambini ebrei tra la Toscana e Israele' di Silvia Trovato e Tiziana Arrigoni (ed. La Bancarella).
Tra le pagine anche una fotografia, un po' sfocata, che però contiene anche il volto di Benito insieme ai bambini dell'orfanotrofio ebraico a Sassetta. Il libro è dedicato proprio "A Benito Attal, il bambino il cui piccolo corpo si è dissolto nel fumo di Auschwitz, perchè qualcuno lo ricordi".

Attualmente sono 18 le pietre di inciampo installate a Livorno: le prime quattro sono state impiantate nel 2013 e dedicate a due bambine ebree Franca Baruch e Perla Beniacar, un ragazzo, Enrico Menasci, e suo padre Raffaello. Altre due sono state impiantate nel 2014 e dedicate a Isacco Bayona e Frida Misul, testimoni dell'orrore della Shoah per almeno due generazioni di studenti livornesi. Le stolpersteine del 2015 sono state dedicate a Dina e Dino Bueno, quelle del 2017 a Ivo Rabà e Nissim Levi, nel 2018 a Matilde Beniacar, ultima sopravvissuta livornese ai campi di sterminio.
Nel 2020 sono state impiantate nelle strade livornesi sei pietre di inciampo, quattro in via Strozzi e due in via del Mare: le prime sono dedicate a Rosa Adut, Abramo Levi e ai loro due figli Mario Mosè e Selma, Nissim il terzo figlio fu ricordato nel 2017; le altre sono dedicate a Piera Galletti e a sua figlia Lia Genazzani.
Nel 2021 in via Verdi è stata posta la pietra d’inciampo in ricordo di Gigliola Finzi nata il 19 marzo 1943, uccisa a soli tre mesi all’arrivo ad Auschwitz il 23 maggio del 1943.
Quest’anno le pietre in memoria di Ada Attal e di suo figlio Benito.

La ricostruzione topografica e toponomastica viene svolta grazie all'accurata collaborazione tra gli uffici del Comune di Livorno, la Comunità di sant'Egidio, la Comunità Ebraica di Livorno e su segnalazione di amici, conoscenti e parenti delle persone deportate.

PROGRAMMA
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