A Cotonou il Grido della Pace impegna leader religiosi e società civile

Sabato 26 novembre il «Grido della pace» lanciato a Roma ha raccolto i leaders religiosi del Benin. Alla presenza del Nunzio Apostolico per il Togo e il Benin Mons. Mark Gérard Miles, si sono ritrovati i cattolici, con l’Arcivescovo di Cotonou Roger Houngbedji, gli ortodossi con Mons. Eugène Ahline Catharia e i metodisti con il Pastore Inex Djossè Chokki.
Dal mondo musulmano si è avuta la partecipazione dell’Unione Islamica del Bénin, rappresentata dal Decano degli Imam El Hadj Boukari Malik Moutawakil, mentre per le religioni indigene era presente il Presidente della piattaforma delle associazioni Dah Gbèdiga Adoko.

Numerosi i rappresentanti del mondo politico e del corpo diplomatico, dal Segretario Generale dell’Assemblea Nazionale, agli ambasciatori di Marocco, Francia e Germania oltre a molte organizzazioni della società civile.

Nel discorso di apertura il nunzio apostolico, a partire dal documento sulla Fraternità Universale, firmato da Papa Francesco e l’Imam di Al-Azhar Hamed el-Tayeb, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le religioni nella costruzione della pace. La giornata si è aperta con tre panel su «La responsabilità delle religioni davanti alla sfida della pace e dell’estremismo violento», «il ruolo delle religioni nella società» e «l’impegno dei giovani nella costruzione della pace». Particolarmente sentito l’intervento di Grégoire Ahogbonon sulla pace legata indissolubilmente alla dignità della persona umana, a partire dalla sua esperienza di aiuto e cura .

Alle tre conferenze è seguito un momento di preghiera di ciascuna confessione religiosa e la lettura dell’Appello di Pace di Roma, consegnato dai bambini della Scuola della Pace alle autorità presenti.