SOLIDARIETÀ

Il progetto "San Bartolomeo" per l'accesso alle cure dei più fragili. Una partnership tra Sant'Egidio, Deloitte e l'Ospedale Gemelli Isola Tiberina

Ampliare e facilitare l'accesso ai servizi sanitari alle persone con particolari fragilità, favorendo l'inclusione sociale e il diritto alla salute. Questo l'obiettivo del progetto San Bartolomeo

Ampliare e facilitare l'accesso ai servizi sanitari alle persone con particolari fragilità,favorendo l'inclusione sociale e il diritto alla salute. Questo l'obiettivo del progetto San Bartolomeo, lanciato oggi dall'Ospedale Gemelli Isola Tiberina, in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio e con Deloitte e Fondazione Deloitte.

Il progetto nasce da una collaborazione tra l’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina - Gemelli, la Comunità di Sant’Egidio e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e ha l’obiettivo di fornire prestazioni sanitarie gratuite e di qualità a persone fragili, stranieri, senza dimora, rom e “hard to reach”.
Presso le  “Case dell’Amicizia” di Sant'Egidio, la mensa di via Dandolo, durante le cene itineranti per i senza dimora, e in tutti i luoghi in cui la Comunità incontra i poveri, si rileva l'esigenza di tante persone che hanno difficoltà di accesso alle cure: questo progetto interviene per facilitare e semplificare questo accesso (es. per la prenotazione delle visite specialistiche e degli esami clinici) nonchè per la realizzazione di percorsi facilitati e di presa in carico.

Con il contributo di Deloitte, la società di audit e management che ha fornito consulenza pro-bono nella fase di disegno e attivazione del servizio, il progetto “San Bartolomeo” è stato avviato il 17 gennaio e si trova attualmente nella fase pilota, durante la quale hanno potuto usufruire di servizi clinico-assistenziali circa 170 utenti.
 L’ambulatorio eroga assistenza sanitaria nei seguenti ambiti:

•    “Sportello donna” (Ginecologia-Ostetricia-Senologia)
•    Odontoiatria sociale

Il diritto alla salute e l’equità nell’accesso alle cure sono tematiche di sempre maggiore rilievo, in tutti i Paesi e progressivamente trasversalmente alle diverse fasce sociali. Esistono inoltre alcune categorie che, rispetto all’accesso alle cure, rilevano più difficoltà ed è necessario abbattere tali barriere - culturali, economiche, linguistiche, sociali - garantendo un supporto, sia nel primo accesso sia in un’ottica di presa in carico e continuità assistenziale. "È assolutamente necessario sostenere e accompagnare chi è più fragile nel suo percorso di cura - ha detto Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio - il Progetto San Bartolomeo, frutto di una positiva sinergia tra Sant'Egidio, il Gemelli Isola Tiberina e Deloitte, vuole essere una risposta solidale per difendere la salute, la prevenzione e l'accessibilità alle cure. Speriamo che iniziative simili si possano moltiplicare allargando il numero di persone che in questo modo potranno usufruire del diritto, che è di tutti i cittadini, alla salute".

L'iniziativa è stata presentata presso l'Aula Magna dell'Ospedale Gemelli Isola Tiberina alla presenza del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, Giovanni Leonardi, Segretario Generale del Ministero della Salute, Paolo Nusiner, Presidente del Gemelli Isola Tiberina, Daniele Piacentini, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gemelli Isola Tiberina, Sergio Alfieri, Consigliere di Amministrazione dell'Ospedale Gemelli Isola Tiberina, Gennaro Capalbo, Direttore Sanitario del Gemelli Isola Tiberina, Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant'Egidio, Giusi Lecce, medico referente del progetto della Comunità di Sant'Egidio, Fabio Pompei, CEO di Deloitte Italia e Guido Borsani, Presidente della Fondazione Deloitte.