Pakistan. I jihadisti colpiscono i cristiani per uccidere l'ideale di convivenza

Una comunità piccola, nel mirino come gli sciiti. Svanisce il sogno del fondatore del Paese
Questa è stata davvero una Pasqua di sangue a Lahore. I cittadini facevano festa nel parco «il giardino di Iqbal» dal nome del poeta nazionale, una grossa area verde ai margini della città di otto milioni di abitanti. Era festa per le famiglie cristiane, che hanno avuto tanti morti nell`attentato. I cristiani, in larga parte, vivono in quartieri marginali come Youhannabad (qui sono più di 100.000). Quest`area, il cui accesso è un arco con la croce, mostra tutta la povertà dei cristiani pachistani. Qui, un anno fa, un attacco terrorista colpì due chiese e uccise diciassette fedeli. A Pasqua, per i cristiani, andare nel parco era un gesto di festa e di libertà dalla paura, nonostante i recenti dolori. Era un modo di superare le rigide misure di sicurezza di fronte alle chiese e agli altri obbiettivi del terrorismo e vivere la gioia pasquale mischiati agli altri cittadini pachistani, sperando in un futuro migliore.
 
 

[ Andrea Riccardi ]