La solidarietà più forte della paura

Editoriale

Davanti al fenomeno dell'immigrazione, all'arrivo massiccio dei profughi che bussano alle porte dell'Europa, la prima reazione è quella di voltare la testa dall'altra parte, presi dal timore di essere schiacciati dai numeri di chi arriva oppure di perdere la nostra identità. Ma è vero o forse siamo chiamati a fermarci a riflettere e a guardare in faccia i tanti bambini, le donne e gli uomini che, loro sì a ragione spaventati, toccano la nostra terra? E sono i più fortunati perché molti, migliaia solo negli ultimi anni, sono in fondo al Mediterraneo, vittime di organizzazioni mafiose che fanno milioni sulla pelle di disperati in fuga da guerra e fame.
Ora c'è una bella notizia: la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese evangeliche italiane e la Tavola Valdese hanno aperto, firmando un accordo con lo Stato italiano, i «corridoi umanitari»: soluzione trovata nei regolamenti dell'Unione Europea. Si tratta dell'alternativa ai barconi e alla folle scommessa della traversata mediterranea che si trasforma in viaggi della morte.
Da qualche giorno sono arrivati a Roma con un volo regolare 97 profughi siriani che erano riusciti ad arrivare in Libano, e nei prossimi mesi ne arriverà un altro migliaio. Un esempio per l'Europa e una risposta alle obiezioni di quanti temono l'invasione dal Sud. Sono «sicuri», perché i controlli avvengono nei Paesi da cui partono e si tende a contattare le persone più «vulnerabili»: donne incinte, bambini, anziani, malati. E per ciascuno è pronta una casa, una comunità locale italiana ben contenta di ospitarli. Lo Stato non ha speso nulla, i promotori si sono fatti carico di tutte le spese e le reazioni sono sorprendenti perché in molti hanno offerto aiuto.
Papa Francesco ha parlato di «globalizzazione dell'indifferenza». L'Europa potrebbe inaugurare la «globalizzazione della solidarietà». Attrezzarsi e pensare a come aiutare i corridoi umanitari, può essere una risposta intelligente di tutta la Chiesa della nostra Regione alla tentazione di alzare muri che stanno sfaldando l'Europa.


[ Francesco Dante ]