«Noi, rom, in ferie con gli anziani»

«Noi, rom, in ferie con gli anziani»

La storia
Le attività della Comunità di Sant'Egidio: con amicizia abbattiamo tabù

OLTRE 500 ragazzi rom romeni, inseriti a scuola, dall'asilo nido all'università; 65 famiglie accompagnate in un percorso di autonomia abitativa, dalle baracche alle case. Sono solo alcuni numeri del servizio rom della Comunità di Sant'Egidio. Ma dietro ai numeri ci sono storie personali, incontri e aiuti reciproci. Alcuni ragazzi rom delle scuole superiori sono appena rientrati a Milano da una vacanza speciale: sono stati sul lago di Garda ad aiutare gli anziani di una casa di riposo. «È stata un'esperienza bellissima - racconta Anamaria, che frequenta la terza superiore all'Oriani Mazzini abbiamo trascorso con loro quattro giorni, organizzato serate con musica, tombola e giochi come bandiera. Dall'anno scorso ho iniziato queste attività con la Comunità di Sant'Egidio, non solo con
gli anziani ma con i profughi e i bimbi. Mi piace aiutare gli altri e ho coinvolto altri amici col passaparola». Anamaria è arrivata a Milano 10 anni fa: «Quando ero piccola è stato difficile inserirmi a scuola, adesso mi trovo bene e sto studiando al commerciale per aprire un'attività mia». L'inserimento lavorativo è un'altra fetta importante delle attività della Comunità di Sant'Egidio. Tramite la comunità Maura Sianesi, professione avvocato, ha assunto una giovane colf rom romena di 23 anni: «Per me e per la mia famiglia è stata una magnifica esperienza, che continua - racconta -, all'inizio fra le due era lei la più spaventata, era timidissima. L'ho conosciuta in una baraccopoli, mi avevano accompagnato i volontari della Comunità di Sant'Egidio. Adesso ha una casa. L'impressione è stata subito ottima. Si è creato un rapporto di fiducia e di amicizia». «Quanti all'inizio ci hanno dato dei "matti", con i soliti pregiudizi sui rom: "La lasci a casa da sola?" - ricorda l'avvocato -. C'è chi si è ricreduto, ci sono state altre famiglie che si sono aperte e danno una mano. Quando conosci a tu per tu le persone i punti di vista cambiano». È lo spirito con cui opera la Comunità di Sant'Egidio che domani, a partire dalle 19, in occasione di Ferragosto, aprirà nuovamente le porte con una festa a base di accoglienza nella Casa dell'Amicizia di via Olivetani. «IN QUESTI anni abbiamo creato una rete fatta di famiglie e di volontari - racconta Stefano Pasta, coordinatore del servizio rom. Abbiamo attivato una cinquantina di borse di studio per sostenere la scolarizzazione, coinvolto i docenti e organizzato per loro corsi di formazione ad hoc. In alcune scuole abbiamo attivato anche docce per chi vive nelle baracche e servizi come il doposcuola. Spesso lavoriamo su singole storie, ma perché abbiamo visto che l'incontro, queste forme di cittadinanza vissuta e l'amicizia sono il primo motore di cambiamento, per ambo le parti».


[ Simona Ballatore ]