Riscopriamo il senso della comunità

Le tragedie come quella di Genova risvegliano le coscienze e spingono le persone a unirsi per sostenersi a vicenda. Un comportamento che, dicono storici e filosofi, va preservato per il bene di tutti

(.....) ANDREA RICCARDI, storico e saggista, ha fondato la Comunità di Sant'Egidio e oggi è presidente della Società Dante Alighieri.
«Negli ultimi anni, segnati da un individualismo estremo, sembravamo un popolo senza un "noi", ma con un grande "io". Colpa della paura: globalizzazione, crisi, terrorismo hanno minato le certezze, facendoci sentire disorientati e insicuri. Per reazione molti si sono chiusi nel "proprio orticello". Da storico immaginavo non potesse durare. L'uomo da sempre tende a costituire comunità, per vincere la solitudine. Il dramma di Genova ha contribuito a risvegliare questa tensione 
comunitaria. Il dolore è un motore potente che spinge a uscire dalla solitudine. Lo si vede nelle famiglie che, quando uno di loro si ammala, ritrovano l'unità. Durerà questo risveglio? Solo se sapremo superare la paura. Ed è una sfida possibile, perché questo sentimento non dipende dalla realtà esterna, ma dal modo in cui la si affronta. Capisco che i giovani siano spaventati, stretti tra il lavoro che scarseggia, gli allarmi bomba e gli adulti che non lasciano spazio. Ma non devono mollare. Anche 50 anni fa c'erano guerre, povertà, altre bombe. La mia generazione ha reagito. Siamo scesi in piazza e abbiamo trovato la forza per affrontare tante battaglie. Non è utopia. Guardate la comunità di Sant'Egidio: l'ho fondata nel '68 con gli amici del liceo e oggi è una realtà che conta più di 60.000 membri in 70 Stati».


[ Teresa Bergamasco ]