Aggiungi un posto a tavola, al Seminario Cena con Sant'Egidio per 300 poveri

Alla vigilia di Natale

Cresce la povertà in città e la tavola della cena della vigilia di Natale, sotto il segno della solidarietà, si allunga. Aprendo la sera del 24 dicembre, per la prima volta, le porte della grande sala del refettorio del Seminario vescovile di Treviso, in via San Nicolò. E facendovi accomodare ben 300 invitati in arrivo dalle tante situazioni di difficoltà a Treviso. A cominciare dai senza dimora che dormono per strada. Coloro che vengono accolti nei dormitori della Caritas, di via Pasubio e di via Indipendenza. Solo per loro la conta arriva a quasi un centinaio di persone. La lista degli invitati continua con i profughi finiti in strada dopo aver concluso l'iter della domanda d'asilo e aver ottenuto dalla Commissione territoriale il diritto a restare: almeno un altro centinaio di invitati. Ci sono infine le famiglie dei 50 bambini della "Scuola della Pace", il doposcuola multietnico che da un anno cammina con le sue gambe un pomeriggio la settimana negli spazi della parrocchia dell'Immacolata. Posto a tavola anche per gli anziani soli della Casa Albergo. Anime della cena di Natale, una cinquantina di volontari della Comunità Sant'Egidio di Treviso, che hanno messo in moto da settimane la macchina organizzativa.
«La povertà a Treviso è in crescita», spiega Valerio Delfino, il coordinatore della comunità a Treviso, «Negli ultimi due anni alla vigilia di Natale abbiamo preparato ben due cene della solidarietà. L'anno scorso una al Centro della Famiglia in centro città, e una in parrocchia a San Cipriano di Roncade. Visto il numero di invitati in crescita quest'anno abbiamo deciso di fare un'unica festa. E il Seminario vescovile ha detto sì alla nostra richiesta». E ai fornelli del refettorio del Seminario ci sarà un team di sei cuochi. Tutti di mestiere, da tempo sensibili all'operato della Comunità Sant'Egidio, hanno deciso di trascorrere in cucina anche la vigilia mettendosi a disposizione come volontari per la Sant'Egidio per preparare la speciale cena della solidarietà. Quanto all'occorrente per imbandire la lunga tavola della cena di Natale, una lista di aziende della Marca trevigiana del settore della ristorazione collettiva, che doneranno la loro dispensa. A cominciare da La Serenissima Ristorazione che penserà all'occorrente per l'antipasto, il primo e il secondo piatto. Per continuare con l'azienda Fraccaro di Castelfranco, che donerà i panettoni e i dolci. Fino a Contarina, che fornirà le stoviglie e i piatti biodegradabili e a Nova Facility, che penserà alle tovaglie, alla frutta e agli addobbi di Natale. «La cena è possibile solo grazie alla generosità di tante persone», spiegano i volontari della Sant'Egidio, «La cosa più importante è poter far vivere a tutti il Natale come fossero in una famiglia: la grande famiglia allargata delle tante umanità bisognose di aiuto che incontriamo durante tutto l'anno. Come ha ricordato il nostro fondatore Andrea Riccardi a Papa Francesco, a tavola non ci deve mai essere differenza tra chi serve e chi è servito».
E come ogni Natale che si rispetti non mancheranno i regali, pensati per ciascuno dei 300 ospiti. Anche questi tutti donati, non comprati. E visto il numero di invitati a doppie cifre, anche i Babbi Natale saranno due.


[ Alessandra Vendrame ]