«Le Streghe», Sant'Egidio e un pranzo del cuore per i detenuti

Solidarietà

La bellezza del periodo natalizio è lo stare insieme, la convivialità che arriva anche in luoghi di angoscia, come il carcere. Per il quarto anno, la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato il pranzo di Natale nella casa circondariale sannita. In occasione del 50° anniversario della fondazione, il movimento delle «3 P» (preghiera, poveri, pace), ha promosso un momento in cui ha prevalso la solidarietà e lo spirito relazionale, come ha detto Antonio Mattone, referente regionale di Sant'Egidio.
Nella struttura penitenziaria, circa 100 persone, i detenuti più poveri e soli, hanno pranzato insieme a mogli, compagne e figli. Tutti insieme, seduti a tavola per gustare i piatti preparati dagli alunni dell'Ipsar «Le Streghe». La direttrice, Carmen Campi, ha elogiato «quest'antica tradizione realizzata in collaborazione col mondo del volontariato, laico e religioso».
Secondo l'arcivescovo Felice Accrocca, «c'è tanta gente che vuole costruire un futuro diverso, per me tutto questo ha una valenza evangelica e me ne torno sempre arricchito nell'anima». Il sindaco Clemente Mastella ha plaudito e definito «esemplare» l'iniziativa. «Io ho intenzione - ha detto - di riprendere alcuni progetti fatti anche in passato con l'istituto penitenziario». Presente anche Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania. Al termine, spazio alla musica di Lino Volpe e Francesco Ponzo.


[ Emilio Spiniello ]