Novemila posti a tavola per i 58 pranzi di Natale preparati da Sant’Egidio

L'iniziativa benefica
Mille volontari in campo, 90mila euro di budget per l'iniziativa. Appello ai genovesi: «Servono ore di tempo e piccoli regali»

Sarà un banchetto da record, ma non è certo questo l'importante: i 9 mila ospiti attesi per il pranzo di Natale di Sant'Egidio, frazionato in 58 diversi punti della città (la maggior parte allestiti il 25, alcuni nei giorni precedenti o seguenti) sedendosi a tavola troveranno la serenità di una festa davvero per tutti.
SOTTO L'ALBERO A DE FERRARI
La macchina organizzativa è in piena attività e la Comunità cerca ancora aiuti: oggetti regalo rigorosamente nuovi, donazioni e disponibilità di tempo. Il punto di raccolta degli aiuti è in piazza De Ferrari, sotto l'Albero.
Tutto sarà basato sul volontariato, le sedi dei pranzi saranno messe a disposizione gratuitamente da privati, fondazioni, parrocchie, mentre le materie prime saranno in gran parte acquistate da Sant'Egidio con l'aiuto di donazioni: il budget è vicino ai 90.000 euro. «Come ogni anno, il pranzo principale sarà nella basilica dell'Annunziata, ogni incontro inizierà alle 12 e alle 12.30 arriveranno le prime portate».
Sergio Casali, uno dei responsabili della Comunità genovese, racconta lo spirito di una tradizione:
«Il 90 per cento delle persone che partecipano le conosciamo da anni, molte sono famiglie i cui figli frequentano le nostre Scuole della Pace, i doposcuola di Sant'Egidio. E poi ci sono anziani e disabili che incontriamo negli istituti o nelle loro case e migranti che seguono i corsi di alfabetizzazione». Molti stranieri negli anni passati partecipavano come semplici commensali, oggi tanti di loro si sono proposti come volontari. «A volte sembra che in questa società dove tanti sono soli, magari pieni di rabbia, si cerchi solo di identificare un nemico a cui dare le responsabilità dei nostri problemi - riprende Casali - nei nostri incontri si scopre invece la gioia di creare legami e stare insieme».
MILLE VOLONTARI, 85 TAVOLATE
La festa sarà davvero estesa a tutta la città. Tra le tavolate di Sant'Egidio le più affollate saranno alla Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, ai Magazzini del Cotone, alla Commenda di Prè, a San Marcellino ad Albaro e a San Pietro alla Foce. E poi nelle carceri di Marassi e Pontedecimo, al Don Bosco di Sampierdarena, nella parrocchia di San Francesco di Bolzaneto, al Paladiamante di Begato e nella casa famiglia Sant'Egidio di via Caffaro.
I volontari impegnati saranno più di mille, agli abituali frequentatori della Comunità si aggiungeranno altri disposti a dare una mano almeno per un giorno. E molti dal centro si sposteranno verso i quartieri di periferia.
Frequentatori abituali della Comunità come Chiara Ghiara, 20 anni, studentessa di Lettere. «Seguo da tempo i bambini delle Scuole della pace del centro storico, in questa occasione sarò ai Magazzini del Cotone - racconta - e tra i nostri ospiti ci sono tanti stranieri, anche di religione islamica». Oppure "volontari spot" come Susanna Colaiazzo, 57 anni, insegnante. «Alcuni anni fa, era forse il 2010, ho fatto per la prima volta questa esperienza come volontaria e sono rimasta coinvolta e commossa», dice. Perché Natale dura un giorno soltanto, ma ci sono incontri che lasciano il segno. E anche il gesto - così comune - di consegnare un dono può diventare qualcosa di speciale. «Sì, molti degli ospiti li conosciamo da tempo, altri saranno con noi per la prima volta e all'arrivo stabiliremo un contatto perché, prima di andare via, ognuno riceverà un regalo personalizzato, con nome e cognome, pensato per lui»


[ Bruno Viani ]