Clochard muore nel parco all'Ardeatino, scatta l'allarme freddo per i senzatetto

Clochard muore nel parco all'Ardeatino, scatta l'allarme freddo per i senzatetto

La Croce rossa: piano comunale inadeguato. Medicina solidale: "Aprite le metro". Sos di Sant'Egidio

Stanislao si è spento ieri su panchina in piazza Lorenzo Lotto, a Tor Marancia. L'uomo, senza dimora, aveva festeggiato il suo cinquantesimo compleanno in agosto: «Gli avevamo portato una torta - ricorda Paolo Severi, il coordinatore dei volontari di zona della Comunità di Sant'Egidio - avevamo organizzato una fe- sticciola con la sua comunità»: il gruppo di clochard polacchi che abita da anni quel fazzoletto dell'VIII municipio nel quale Stanislao era sbarcato 10 anni fa.
Pittore e muratore alla giornata, Stanislao con i suoi modi gentili si era fatto ben volere fin da subito nel quartiere, tanto che un negoziante della zona gli aveva concesso un giardino su piazza Lotto nel quale Stanislao si era costruito una baracca in legno e lamiera. A Natale aveva partecipato al pranzo organizzato da Sant'Egidio alla parrocchia di San Michele. Martedì scorso un volontario era passato a salutarlo, gli aveva consegnato come al solito dei panini, una bevanda calda. Poi la morte improvvisa. Forse, nonostante avesse la sua baracca, Stanislao si è addormentato su quella panchina ed è morto per il freddo. Sul corpo non ci sono segni di violenza. Don Lucas, il vice-parroco della chiesa Nostra Signora di Lourdes in via Mantegna, si è attivato per rintracciare in Polonia il padre e il fratello. «La salma di Stanislao - spiega Severi - è a disposizione dell'autorità giudiziaria, non sappiamo ancora se verrà disposta un'autopsia o meno». Una volta chiarito quest'aspetto, verrà fissata la data dei funerali e l'eventuale rimpatrio di Stanislao nel suo Paese, in funzione della volontà dei parenti. L'uomo, precisano in Campidoglio, «era conosciuto dal personale della Sala operativa sociale (Sos), ma non aveva mai accettato le diverse proposte di accoglienza».
Oggi Stanislao verrà ricordato con una preghiera alla parrocchia di Sant'Eurosia: «Invitiamo tutti i cittadini del municipio - prosegue Severi - a portare lì, ogni giovedì alle 19.30, coperte, sacchi a pelo, indumenti e bevande calde per i senza dimora».
Un appello che la Comunità di Sant'Egidio ha esteso a tutti i romani. «La morte di Stanislao invita tutti a non restare indifferenti nel tentativo di evitare che l'ondata di freddo provochi nuove vittime - dice la Comunità - facciamo appello affinché i cittadini portino coperte, cappelli di lana, sacchi a pelo ed altri generi di conforto ogni sera, dalle 19 alle 20, in via Dandolo 10». Perché il piano freddo approntato dal Comune, a detta di tutte le più importanti associazioni del terzo settore, non è sufficiente.
«L'ospitalità notturna- fa notare Sant'Egidio - a Roma si limita a soli 335 posti in più per la stagione invernale rispetto ai 2.500 già disponibili (dei quali 1.500 offerti dalle associazioni) mentre sono quasi 8mila le persone che dormono all'aperto o in sistemazioni precarie». Per ovviare «a una situazione di emergenza che negli ultimi anni si è ormai cronicizzata», rileva la presidente della Croce Rossa di Roma (Cri) Debora Diodati, diversi municipi si stanno attivando autonomamente. Nell'VIII, il presidente civico Amedeo Ciaccheri è in procinto di firmare una convenzione con un privato per aprire un altro centro da 25 posti. Lo stesso sta facendo l'assessore alle Politiche sociali della City, Emiliano Monteverde. Altrettanto ha fatto il minisindaco di Montesacro, Giovanni Caudo: il 20 dicembre ha aperto nei locali di Farmacap un centro da 25 posti in via Gentiloni. (...)

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[ Luca Monaco ]