Celebrazione ecumenica per i martiri

San Bernardino alle Monache
Cristiani delle diverse confessioni questa sera pregheranno per i tanti che hanno dato la vita per il Vangelo

«Queste testimonianze sono una via ecumenica da coltivare. Dall'Europa all'Africa, dall'Asia all'Oceania, dai lager ai gulag, ascolteremo le storie di chi, negli ultimi cento anni, è stato ucciso per la fede o perché lottava contro le ingiustizie con il Vangelo in mano». Così Giorgio Del Zanna della Comunità di Sant'Egidio spiega il senso della preghiera che, oggi alle 19.30, unirà cristiani delle diverse confessioni presso la chiesa di San Bernardino alle Monache (via Lanzone 13, M2 Sant'Ambrogio). Sono tanti i paesi del mondo in cui la testimonianza disarmata e non violenta dei cristiani costituisce uno scandalo dinanzi alla violenza, alla corruzione, al terrore. Ci sono luoghi dove si muore perché si va a messa, dove chiese e scuole cristiane vengono bruciate, dove si è minacciati, intimiditi o uccisi perché si educano i giovani e si strappano alle bande criminali.
La preghiera si svolge alla vigilia del Triduo pasquale, presieduta dal vescovo Carlo Azzimonti, con gli interventi del padre ortodosso etiope Samuel Aregae
gn, di padre Tirayr Hakobian della Chiesa armena, Ambrogio Makar degli ortodossi russi, la reverenda anglicana Vickie Sims, il padre ortodosso romeno lonut Radu e la pastora riformata Anne Stempel de Fallois.
Si ricorderanno testimoni del Vangelo come don Puglisi resistente alla mafia, i sacerdoti ammazzati in America perché si opponevano al narcotraffico, i seminaristi uccisi in Ruanda nel 1994 dopo che rifiutarono di dividersi secondo l'etnia, i religiosi morti di recente in Africa e i vescovi rapiti in Siria. Sullo sfondo delle loro storie, le parole di Papa Francesco: «Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa di martiri».


[ Stefano Pasta ]