Cinque bambini e quattro donne migranti morti al largo della Turchia

La guardia costiera di Ankara (Turchia) è stata costretta a mettersi in mare nella serata di ieri per soccorrere un barcone affondato nelle acque della provincia di Balikesir, nel nord-ovest della Turchia. I corpi di 9 persone, 4 donne e 5 bambini, sono stati recuperati ormai senza vita, mentre 5 migranti sono stati portati in salvo.
L'allarme è giunto a poche ore di distanza dal precedente naufragio al largo di Bodrum, dove un uomo ha perso la vita. Non solo via mare, ma anche a piedi i profughi tentano di oltrepassare la blindata frontiera turca: sempre ieri, al confine con l'Iran, nella provincia di Vani, sono stati rinvenuti i corpi assiderati dí sei uomini. Si tratta probabilmente di migranti provenienti da Afghanistan e Pakistan, morti nel tentativo di attraversare la frontiera durante l'inverno rigido. In quella parte di territorio è inoltre presente una barriera di separazione voluta da Ankara per contrastare il contrabbando e il transito illegale.
Mentre si intensifica l'impegno della Comunità di 
Sant'Egidio per potenziare i corridoi umanitari a favore delle popolazioni dell'Africa, la commissione Ue fa sapere che «ora è diventato urgente» concludere le discussioni relativi agli accordi temporanei sugli sbarchi a causa della precaria situazione in Libia.