L'elemosiniere del Papa, blitz al Viminale chiede una mano per i profughi di Lesbo

Il cardinale "elettricista" del palazzo occupato a Roma si presenta senza preavviso al capo di gabinetto

L'INCONTRO
Il cardinale Konrad Krajewsky arriva al Viminale alle 16,30 di ieri. È a bordo di una Skoda grigia, vorrebbe incontrare il ministro Salvini, fargli capire che ha tolto i sigilli a un contatore e ha riattaccato i cavi della luce in un palazzo occupato, unicamente - a suo dire - per questioni di umanità. Ma la visita non era programmata, e ad accoglierlo è il capo di gabinetto, Matteo Piantedosi, perché il ministro è fuori sede.

LA RICHIESTA
L'alto prelato non cerca minimamente di giustificare il comportamento dei giorni scorsi, anzi rilancia e chiede al ministro un nuovo intervento caritatevole: questa volta per 200 profughi che sono rinchiusi a Lesbo, nel campo di Moria. È in compagnia di Daniela Pompei, la responsabile dei corridoi umanitari per la Comunità di Sant'Egidio e saranno loro, eventualmente, a doversi occupare di fare arrivare in Italia questo gruppo di disperati che versano in condizioni disastrose.
Moria è considerato il campo della vergogna d'Europa, le persone sono ammassate da tempo e, nonostante le proteste delle varie organizzazioni, nulla è cambiato nel corso degli anni. I primi di maggio, poi, Krajewsky è andato a visitarlo personalmente ed è da quel giorno che sta tentando di avviare un corridoio umanitario. Anche se, non sembra aver trovato molta collaborazione dalla Grecia, che non vorrebbe smuovere le acque prima delle elezioni europee. «Aspettiamo il voto - avrebbero risposto - si deciderà soltanto dopo se e come smobilitare il campo».
Krajewsky, però, non ha mollato e ha deciso di rilanciare con Salvini. Forse contando sulle ultime dichiarazioni del ministro, che si è professato cattolico e si è presentato con il rosario in mano durante un comizio.
A quanto sembra, comunque, il Viminale non sarebbe intenzionato a dare seguito, almeno per il momento, alle richieste del cardinale. Nessuna decisione è stata presa. Poi, si vedrà. Sebbene - come ha spiegato Daniela Pompei di 
Sant'Egidio a Formiche.net, «il clima trovato è stato molto favorevole, nessuna ostilità». Inoltre - ha sottolineato - «a Lesbo c'è una situazione particolarmente seria. Siamo andati lì dall'8 al 10 maggio, con una delegazione vaticana, l'arcivescovo del Lussemburgo, noi della Comunità di Sant'Egidio. Ci sono circa settemila rifugiati, duemila sono minori di cui molti non accompagnati. Ci sono tempi di attesa lunghi per gli spostamenti. Ed è per questo che ci siamo recati al Viminale per illustrare la situazione».
LO SCONTRO
In attesa che qualcosa si muova, Krajewsky continua la sua campagna per i poveri, nonostante nei giorni scorsi abbia avuto con il ministro un aspro scontro. «La proprietà privata è SACRA, a prescindere da qualche cardinale - aveva twittato Salvini, dopo l'intervento dell'elemosiniere del Papa nel palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme. - Il palazzo in questione appartiene a Inps». La risposta: «Da questo momento, da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c'è problema - aveva replicato il religioso - Anzi, pagherò anche le sue, di bollette. Non voglio che diventi una cosa politica». E ieri, impavido, ha rilanciato facendosi promotore di un nuovo gesto.


[ Franca Giansoldati, Cristiana Mangani ]