«Cristiani d'Oriente, ponte vivente con l'islam per costruire la pace» L'ex prigioniero del Daesh Jacques Mourad in dialogo con Andrea Riccardi

«Cristiani d'Oriente, ponte vivente con l'islam per costruire la pace» L'ex prigioniero del Daesh Jacques Mourad in dialogo con Andrea Riccardi

L'iniziativa

Uno spaccato sui cristiani d'Oriente, «una testimonianza di fede attraverso l'esperienza di vita di padre Jacques Mourad», ma anche della «forza della preghiera». Il volume "Un monaco in ostaggio: la lotta per la pace di un prigioniero dei jihadisti", scritto dal monaco della comunità di Mar Musa e sacerdote siro-cattolico della diocesi di Homs (Siria), è tutto questo. La dimostrazione, come dice il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi durante la presentazione del libro a Roma, che «l'islam non è tutto uguale», che ci sono «musulmani che danno la vita per far uscire i cristiani dal controllo del Daesh» e per «avviare il dialogo della vita, dimostrando che non è impossibile» stare insieme.
Nel volume, si parla della terribile guerra in Siria, della convivenza possibile tra cristiani e musulmani, della resistenza pacifica di un monaco che, in nome della sua fede cristiana, rifiuta in modo radicale ogni violenza. Quel sacerdote è padre Jacques che - dialogando proprio con Riccardi nella sede della comunità trasteverina- definisce il libro «una testimonianza di fede non solo mia, ma dei cristiani d'Oriente», attraverso la forza che «ci viene dai nostri santi e dai nostri martiri», dall'incontro con padre Dall'Oglio la cui vocazione «è una profezia per tutti noi».
Un volume in cui la prigionia, racconta padre Mourad, diventa «grazia», perché «proprio quando non si ha nulla, nel deserto, si è soli con Dio e la preghiera diventa libertà». Ecco perché, gli fa eco Riccardi, oltre alla «lucida testimonianza», il libro ricorda «l'importanza della preghiera personale e degli altri che non ti abbandona nelle difficoltà», come anche ribadisce «il valore della preghiera per la pace, per tutti i rapiti come padre Paolo, è storia spirituale che è viva nella prigionia e per sempre».
E cosa serve in futuro ai cristiani d'Oriente? «La dignità e la consapevolezza», conclude padre Mourad, di essere cristiani liberi con la missione di dialogare con l'islam e viverci insieme.


[ Alessia Guerrieri ]