Carcere, detenuti a pranzo con vescovo e volontari

Carcere, il vescovo abbraccia i detenuti solidarietà e pranzo donato alla Caritas

«Il mio auguro è che ognuno di noi possa in occasione del Natale fare qualcosa di buono per gli altri». Con queste parole l'arcivescovo Felice Accrocca ha salutato i circa cento detenuti e i rappresentanti istituzionali che hanno partecipato al pranzo di Natale organizzato nel carcere di Capodimonte. Accrocca al suo arrivo si è avvicinato a ciascun tavolo per abbracciare i detentuti. Molti sono padri e madri e nonostante la consapevolezza di aver fatto degli errori stare lontano dai propri figli e familiari non è facile.
Il pranzo è stato organizzato dalla comunità di Sant'Egidio con il fondamentale aiuto degli studenti e dei docenti dell'Ipsar «Le Streghe» che hanno preparato e servito a tavola le pietanze. A tavola c'erano anche diversi volontari della comunità di Sant'Egidio che hanno condiviso con i detenuti questo momento di convivialità. Un antipasto, un tris di formaggi, crema di ceci al rosmarino con crostini al pepe nero, risotto con radicchio e noci, polpettone con scarola, ripassata con pinoli tostati, panettone e dolci della tradizione: un menu ricco e gustoso che almeno nei sapori ha dato ai detenuti l'illusione di essere a casa durante le feste.
IL DIRETTORE
«Da cinque anni - dice il direttore del carcere di Benevento Gianfranco Marcello - si svolge questo pranzo che per noi è una consuetudine, un momento molto bello per i detenuti che si sentono meno soli in questi giorni di festa». Il 25 ci sarà la consueta messa di Natale officiata da monsignor Accrocca, significativa la decisione dei detenuti di donare alla Caritas lo speciale pranzo che doveva essere servito a loro nel giorno di Natale. «La società che entra nel carcere dà la speranza di un recupero della normalità, dice Antonio Mattone della comunità di Sant'Egidio. «Tanti sono i detenuti - aggiunge - che una volta scontata la propria pena guardano avanti, girano pagina, si rifanno una vita, e molti la dedicano agli altri».
Presente anche il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello: «Ci troviamo davanti a persone che, una volte uscite da qui, avranno su di loro un pregiudizio. Liberarsene non sarà per loro facile. Vedere in questo giorno tanta vicinanza da parte di tutti rappresenta un messaggio importante di speranza». Una luce in mezzo ad una routine che per tanti è difficile da sopportare, quale messaggio migliore se non quello della rinascita per chi vive recluso. Al termine del pranzo la giornata è proseguita con l'intrattenimento di Rosalia Porcaro.


[ Stefania Repola ]