Roma capitale sta per compiere 150 anni. Con legge del 3 febbraio 1871, il Regno spostò la capitale a Roma, tolta dagli italiani il 20 settembre 1870 al millenario dominio dei Papi. La sindaca Raggi ha iniziato a celebrare l'anniversario l'altro ieri all'Opera. Ricordare il 1871 spinge a interrogarsi sulle visioni del futuro. Queste mancano da molto a Roma. Se la politica capitolina ha avuto la sua parte nella crisi, c'è da dire che la società romana ha smesso di lavorare a un destino comune. Le reti che, nel Novecento, legavano la Roma periferica alla politica e alla cultura si sono dissolte. La città vive tra vuoti, deserti di solitudini e abbandono nelle periferie. Ne è prova il reticolo mafioso insinuatosi nella vita sociale. La crisi di Roma è pagata anche dall'Italia. Resta valida la lezione di Mario Cancogni su L'Espresso del 1955: «capitale corrotta, nazione infetta».
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[ Andrea Riccardi ]