Essere poveri con il virus. Sant`Egidio introduce le dosi monouso

L'emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio anche i poveri, i senza tetto e chi vive in strada. Soli più di ieri, da un giorno all'altro si sono visti sospendere molti servizi di aiuto e di ascolto.
43 mense, 41 gruppi organizzati per le cene di strada, 40 centri dove dormire, 34 servizi doccia dove lavarsi, cinque tonnellate di alimentari distribuiti ogni settimana, tre tonnellate di abbigliamento. Sono alcuni dei numeri che può vantare la Comunità di Sant'Egidio che prosegue le sue attività di aiuto delle persone in difficoltà a cui ora si aggiunge anche la paura del coronavirus.
Sono 50.724, di cui 7.709 solo a Roma le persone senza fissa dimora oggi in Italia. Le fasce più deboli della popolazione con l'arrivo del coronavirus ha disintegrato quei pochi legami parentali esistenti separandosi e isolandosi ancora di più. Con il coronavirus le persone più povere in difficoltà sono ancora più in difficoltà.
Secondo il presidente Marco Impagliazzo, la comunità di Sant'Egidio non ha mai interrotto la distribuzione di cibo in tutte le città italiane del Nord, del Centro e del Sud introducendo le confezioni monouso con piatti caldi e qualche precauzione in più nell'accostarsi ma senza fare mai mancare un sorriso.