Niente ospizio È il cohousing per gli anziani

Case condivise contro solitudine e caro-affitti E Laura, la veterana, festeggia i suoi 100 anni

Ospizio? No grazie, meglio una casa condivisa. Nato tra studenti e giovani coppie per abbattere i costi e sostenere la propria indipendenza, il cohousing diventa un fenomeno anche tra gli anziani, atterriti dall'idea di un ospizio, ma ugualmente preoccupati della solitudine. Con un occhio alle tasche, tra pensioni sempre troppo basse e costi crescenti per le cure, e l'altro alla compagnia, ecco la soluzione di mettere su casa insieme tra persone in là con gli anni.
La veterana della formula è Laura Lanciotti, di Subiaco, che nella "sua" casa condivisa ha spento le 100 candeline. Laura vive con altri 5 anziani e due badanti. Da sei anni coabita con loro in un appartamento di 150 metri quadri, in via delle Gondole, a Ostia, donato ai volontari della comunità di Sant'Egidio da un'altra anziana che viveva in un cohousing.
Nel 2010, Laura, niente figli e vedova, entra in una Rsa, in provincia di Roma. Ci rimane quasi 4 anni desiderando solo di tornare a casa: «Trascorreva gran parte delle giornate, come gli altri anziani, a letto - ricordano i volontari di Sant'Egidio - le sue condizioni di salute andavano peggiorando, abbiamo sentito il dovere di fare qualcosa per aiutarla: portarla via da lì».
Soluzione non semplice, c'erano anche da considerare gli acciacchi. E Laura, a casa, non aveva nessuno che potesse prendersi cura di lei. «Così - continuano i volontari - abbiamo pensato a questo modello di cohousing. Che intreccia assistenza medica tradizionale e ricerca di autosufficienza». Nonostante un problema di deambulazione che la costringe a passare più tempo seduta su una sedia a rotelle che in piedi sulle sue gambe, la centenaria non si arrende. La fatica, lei, la conosce bene. Abituata a lavorare nei campi, ora lotta ogni giorno per raggiungere la camera da letto dal salotto di casa in autonomia. Un traguardo, però, lo ha già superato: arrivare al compleanno a tre cifre in salute, vincendo l'isolamento e mantenendo una vita di relazione, fuori e dentro casa.
Gli altri appartamenti sociali un centinaio a Roma, che annoverano tra gli utenti anche persone disabili - sono di proprietà o in affitto degli anziani che abitano in cohousing: non c'è una tariffa fissa, il prezzo varia in base alle dimensioni della casa, al numero e alle possibilità economiche degli inquilini, che dividono le spese equamente. Ogni anziano contribuisce al ménage familiare in base al proprio reddito, che spesso gravita intorno alla pensione sociale. «Stare a casa in cohousing - spiegano dalla comunità - ha dei vantaggi: i prezzi sono più ridotti rispetto alla retta mensile di un'istituto, e gli anziani continuano a vivere come desiderano». I 100 anni di Laura sono la dimostrazione che si può tornare a casa, sconfiggere l'isolamento e riprendere in mano la propria vita, condividendo spazi abitativi e spese giornaliere con altri anziani.


[ Laura Barbuscia ]