"Milano da scoprire". L'estate per 200 ragazzi delle periferie

"Milano da scoprire". L'estate per 200 ragazzi delle periferie

Lisa (nome di fantasia) è sempre allegra e affettuosa e frequenta da cinque anni la scuola della Comunità di Sant'Egidio. «Appena vede qualcuno dei volontari, gli corre incontro e non smette di abbracciarlo e di fare domande» raccontano i volontari. Lisa ha un forte ritardo nell'apprendimento ma il sostegno ricevuto da Sant'Egidio fin dalla primaria ha fatto sì che potesse fare grandi progressi e quando il lockdown ha chiuso le scuole le sue insegnanti si sono mobilitate proseguendo il lavoro di supporto. Ma non è finita: le scuole della Pace della Comunità di Sant'Egidio dedicano a oltre 200 minori il programma estivo "Milano da scoprire" e lanciano un appello ai giovani perché si uniscano ai volontari segnalandosi all'indirizzo e-mail giovaniperlapacemilano@gmail. com.

«Lanciamo questa proposta ai giovani- spiega Stefano Pasta portavoce della comunità - perché dimostrino la loro grande capacità di essere solidali». Al termine dell'anno scolastico, infatti, i Giovani per la Pace hanno avviato un progetto per bambini e ragazzi dalla scuola dell'Infanzia alla secondaria di primo grado che vivono in situazione di disagio, soprattutto nelle periferie, e che rimarranno in città per tutta r estate. A piccoli gruppi potranno esplorare luoghi e storie milanesi. I partecipanti saranno accompagnati da volontari, insegnanti e pedagogisti in un percorso che punta a un apprendimento attivo e che parte da esperienze vissute insieme come momento di crescita personale e comunitario. L, obiettivo è far ritrovare il gusto e il piacere di imparare grazie a contatti diretti, nel rispetto del I partecipanti, a piccoli gruppi potranno esplorare luoghi e storie milanesi accompagnati da volontari, insegnanti e pedagogisti le norme imposte dalla situazione sanitaria. Milano da scoprire vuole lanciare il messaggio che va intensificata l'attenzione verso il più fragili, puntando sulle opportunità educative e culturali. I tre mesi di didattica a distanza hanno avuto un forte impatto sulle vite dei bambini accentuando le diseguaglianze, ad esempio, del reddito famigliare, delle dimensioni dell'abitazione, del livello d'istruzione e delle competenze digitali dei genitori.

La Comunità di Sant'Egidio ha cercato di rendere meno marcate le differenze fornendo aiuti alimentari, strumentazione, tablet, giga e affiancando nella didattica a distanza giovani volontari a bambini a rischio di dispersione scolastica. Come Cristiano (altro nome di fantasia), studente delle medie che vive da solo con la mamma alla periferia di Milano «I suoi compagni avevano i nonni che li aiutavano - racconta la mamma - io sono rimasta disoccupata, senza contratto ed esclusa dalle forme di tutela». La Sant'Egidio ha regalato a Cristiano un tablet e gli ha affiancato una giovane che lo aiuta a seguire le lezioni con i compagni. I professori sono soddisfatti e ora "Milano da scoprire" è l'occasione per vedere dal vivo la sua "guida", scoprendo luoghi e aumentando il radicamento e l'appartenenza alla città. Annalisa, invece, racconta la storia di Angelo, bimbo delle elementari figlio di stranieri in difficoltà con l'italiano. «Un lavoraccio dato che io lo posso aiutare solo al di là dello schermo - dice Annalisa - ma nessuno dei due perde la pazienza e da quando abbiamo un tablet è tutto un po' più semplice». Risultato: Angelo ha imparato con padronanza lettura e numeri «È entusiasta»


[ Monica Lucioni ]