Padre Hamel: la bellezza della fede e del dono di sé

Padre Hamel: la bellezza della fede e del dono di sé

Cinque anni fa, in Francia, veniva ucciso padre Jaques Hamel, di 85 anni, mentre celebrava la Messa nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray da due giovanissimi seguaci dello Stato islamico. Di lui è in corso il processo di beatificazione

Padre Jacques Hamel, 86 anni, era prete ausiliario della parrocchia di Saint-Etienne-du Rouvray e aiutava padre Auguste Moanda-Phauati nella gestione della comunità. Il 26 luglio 2016 veniva ucciso nella sua chiesa, a Saint Etienne du Rouvray, da due giovane aderent ial terrorismo di matrice islamista. Il suo breviario è custodito nella chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina a Roma, memoriale dei nuovi martiri,
Papa Francesco poco dopo il suo assassinio
, ne aveva voluto aprire il processo di beatificazione, perché “martire, e tutti i martiri sono Beati”, così aveva detto nell'omelia della Messa di suffragio celebrata a Casa Santa Marta il 14 settembre 2016, festa dell'Esaltazione della Croce, alla presenza dei familiari del sacerdote e ai pellegrini giunti dalla Normandia insieme al vescovo di Rouen monsignor Dominique Lebrun.

Padre Hamel, bersaglio perché uomo di dialogo


La barbara uccisione di Padre Hamel è l’atto dal quale si può capire l’importanza di ciò che egli stava facendo”. A raccontare la figura del sacerdote è don Angelo Romano, Rettore della Basilica di San Bartolomeo all’Isola, la chiesa di Roma affidata alla Comunità di Sant’Egidio e dedicata ai ‘nuovi martiri’, che custodisce il breviario di padre Hamel. “Padre Hamel – è l’analisi di don Romano – era stato scelto come bersaglio perché uomo di dialogo, uomo di pace, uomo di fraternità, anche con la comunità musulmana di Saint-Etienne-du-Rouvray. Come sempre, l’odio terroristico si rivolge in primis alle persone che sono dei ponti, come è successo in Siria, quando i primi a essere stati rapiti, e purtroppo non se ne hanno avute più notizie, sono stati due vescovi, il greco ortodosso di Aleppo Paul Yazigi, e il siriaco Mar Gregorios Ibrahim, che erano tra i vescovi più impegnati nell’essere ponte tra le comunità religiose in quel Paese. La morte di padre Hamel, in qualche modo, ha sottolineato ancora di più l'importanza di quello che lui stava facendo e anche la bellezza di questa figura di prete”.

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Per saperne di più sul breviario di padre Hamel (sito del Memoriale dei nuovi martiri) »


[ Francesca Sabatinelli ]