Il falso vangelo del «salva te stesso»

Il falso vangelo del «salva te stesso»

La settimana di papa Francesco

Quando sempre più ci si incontra a distanza attraverso il web, era necessario che i leader religiosi si riunissero in presenza a Roma l'altro ieri? Un incontro sobrio: la preghiera delle comunità religiose le une accanto alle altre in vari luoghi del Campidoglio, da cui poi assieme i leader hanno lanciato un messaggio di pace.

I cristiani, nella basilica dell'Ara Coeli, hanno ascoltato la Passione di Marco, in cui si propone a Gesù "salva te stesso": «il "vangelo" del salva te stesso - ha detto il Papa - è il vangelo apocrifo più falso, che mette le croci addosso agli altri». È infatti il vangelo del "nuovo individualismo", che fonda tanta parte della vita sociale e economica, per cui la "salvezza" (successo, autodifesa, sopravvivenza...) è solo per sé, a prescindere dagli altri o contro di loro. È l'ideologia alla base dei nazionalismi, del disinteresse per la guerra degli altri, per l'ambiente che è casa comune - ha ricordato il patriarca Bartolomeo.

«Nessuno si salva da solo. Pace e Fraternità»:
era il titolo dell'incontro, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio. Nel rispetto di rigorose misure dovute al Covid-19, i credenti di varie religioni si sono trovati insieme, per illustrare anche visivamente che solo insieme il mondo si salva. Si salva, se si risveglia dall'indifferenza, spesso interesse esclusivo per sé o la propria parte.
Il rabbino capo di Francia, Korsia, ha citato Wiesel: «Il contrario dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza». Oggi le religioni - è la novità - parlano in modo armonico.

Tanti sono i percorsi che, nel Novecento, a partire dal Concilio Vaticano II, hanno portato a questa coscienza comune che, nel 1986, si è manifestata con la svolta impressa dalla preghiera per la pace ad Assisi, voluta da san Giovanni Paolo II, per cui si parla di "spirito di Assisi".

Il significato delle "religioni insieme" è stato sottolineato dal presidente della Repubblica italiana Mattarella: «La testimonianza delle religioni è profezia che può aiutare il mondo a scuotersi dalla rassegnazione, dalla sfiducia, dal rancore». Mostra come sia "blasfemia" sacralizzare, con ideologie religiose, l'odio e la violenza. Non è indulgere al sincretismo, buono solo per alchimie elitarie o creare organizzazioni delle religioni, quanto irrorare la vita dei credenti di uno spirito di pace. Infatti, nel mondo contemporaneo, se molti possono promuovere violenza e terrorismo, d'altra parte molti possono fare la pace, anche da semplici artigiani.

Il mondo sta diventando sempre più indifferente alle "guerre degli altri": frutto della concentrazione su di sé. Troppe sono le guerre aperte e tanti i loro frutti amari, come i profughi o l'infanzia rubata ai bambini. Il mondo si deve salvare insieme dalla guerra: «Dio - ha detto il Papa - chiederà conto, a chi non ha cercato la pace o ha fomentato le tensioni e i conflitti, di tutti i giorni, i mesi, gli anni di guerra che sono passati...». E il Grande imam di Al-Azhar, attraverso il suo rappresentante, ha concluso con un invito: «Facciamo ritornare alla gente il sorriso strappato dalle guerre e i conflitti».

La preghiera e la pace sono parte integrante di tutte le tradizioni religiose, pur così differenti. Le religioni non parlano solo ai politici e ai diplomatici (anche se il Papa ha detto: «La pace è la priorità di ogni politica»), ma raccolgono le piccole e grandi azioni di tutti, le lacrime delle vittime, le invocazioni degli umili, mostrando una "forza debole" di pace. Giustamente scriveva Paul Ricoeur: «Le religioni hanno un senso: liberare il fondo di bontà degli uomini, andarlo a cercare laddove si è nascosto».

 


[ Andrea Riccardi ]