Quella visita "mandrakata" ai detenuti

 «Mi è venuta voglia di fare una "mandrakata" per tutti loro, perché vivano qui dentro al meglio». Sono le parole che Gigi Proietti pronunciò il 5 gennaio 2015, a pranzo con i detenuti del carcere di Rebibbia organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. A ricordare quel giorno - in un'intervista a Giustizianewsonline, il notiziario web del Ministero - è l'ispettore di Polizia penitenziaria Luigi Giannelli.
Arrivato alle 10.30, Proietti volle vedere alcuni ambienti dell'istituto e durante il pranzo, organizzato nei locali della falegnameria per poter ospitare più di 150 persone, decise di sedersi vicino ad alcuni detenuti. «Dopo averne ascoltato con attenzione le vicende - racconta Fabio Gui, allora volontario dell'Osservatorio Salute in carcere - ripeté spesso questa frase: "La vita è complicata...".
Mi colpì particolarmente l'incontro con Marcel, un detenuto anziano originario del Tufello, la borgata romana dove Proietti visse da tagazzo. Rievocarono insieme luoghi e fatti, vissuti da punti di vista molto diversi. Proietti disse di essere venuto come romano, "uno di voi che ha fatto incontri e poi scelte diverse"». Il pranzo del 2015 non fu la prima occasione in cui l'attore entrava in un carcere: aveva preso parte a un evento a Regina Coeli e nel 2011 aveva prestato il volto al calendario della Polizia penitenziaria.