Sud Sudan, anche l'opposizione vigila la tregua

Sud Sudan, anche l'opposizione vigila la tregua

L'accordo firmato a Roma grazie a Sant'Egidio

Un «passo avanti decisivo che dà maggiori garanzie per il rispetto del cessate il fuoco sul terreno, la tutela dei cittadini, il libero accesso delle organizzazioni umanitarie internazionali» in Sud Sudan. Così Paolo Impagliazzo, segretario generale della Comunità di Sant'Egidio, ha salutato la firma dell'accordo fra i militari dell'opposizione armata - l'Alleanza dei movimenti di opposizione del Sud Sudan (Ssoma) che non sottoscrisse l'Accordo di pace del settembre del 2018 - e il governo di unità nazionale al termine di un nuovo round negoziale ospitato a Roma da Sant'Egidio.
Una intesa tecnica, al termine di una settimana di colloqui fra soli militari, che porterà a partire dal 1° gennaio 2021 gli uomini della Ssoma a partecipare alle operazioni all'interno dell'organo di controllo del meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco (Ctsamvm). Una operazione finanziata in massima parte dall'Ue con il contributo di numerose nazioni, fra cui l'Italia.
Ma l'Italia, in seguito alla partecipazione ai colloqui dell'ammiraglio Annunziata in rappresentanza del ministero della Difesa, avrà pure un fondamentale ruolo operativo. «Una base italiana a Gibuti sarà messa a disposizione per l'addestramento degli ufficiali del Ssoma che usufruiranno pure della consulenza militare dell'esercito ita- liano. Una operazione che ha avuto il pieno benestare del ministro della Difesa Lorenzo Guerini», spiega Paolo Impagliazzo.
Anche il governo della Svizzera ha preso parte ai lavori svoltisi dal 9 al 13 novembre e darà un contributo militare all'iter di inclusione delle opposizioni sud sudanesi. Mentre sul terreno in queste ultime settimane si registrano solo incidenti minori e si registra un clima di crescente inclusione e fiducia, il 30 novembre è in programma il V round negoziale sui nodi politici del conflitto in Sud Sudan: la proprietà delle terre per evitare dispute tra le varie comunità e la creazione di un settore di sicurezza nazionale che includa tutte le componenti. 


[ Luca Geronico ]