Il Natale distanti ma vicini

Così si trasforma il Natale di Sant'Egidio
Non si potrà fare il pranzo collettivo, ma la Comunità di Sant`Egidio si è già organizzata per stare vicino ai più soliPasti e regali per i poveri arriveranno a casa. Avviati in Italia altri 50 centri di distribuzione alimentareLa nuova campagna per donare momenti di serenità nel periodo delle feste sarà attiva fino al 28 dicembre

Anche senza tavolate e abbracci, la Comunità di Sant'Egidio prepara un Natale ricco di calore per i più fragili. Pasti e regali nell'anno della pandemia e del distanziamento sociale arriveranno a casa in tanti luoghi, in tutta Italia e nel mondo, dal 25 dicembre e per tutto tutto il periodo delle festività. Ma per farlo serve l'aiuto di tutti. Per questo fino al 28 dicembre sarà possibile regalare il Natale a chi ha più bisogno grazie a una donazione con chiamata da rete fissa o sms al numero 45586.
Sin dal primo lockdown, la Comunità si è mobilitata per non lasciare solo nessuno e ha creato in Italia oltre 50 nuovi centri di distribuzione alimentare mentre nelle sue mense, nel rispetto delle norme anti-Covid, è arrivata a offrire più di 6.000 pasti a settimana. «Questo Natale sarà diverso dal solito - spiega il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Roberto Zuccolini - ma oggi più che mai non mancherà il nostro impegno per essere vicini a chi si trova in difficoltà ed è stato colpito duramente dalla crisi economica e sociale. Il tradizionale "pranzo con i poveri" avverrà in modo nuovo».
Da marzo a ottobre, inoltre, la Comunità ha donato 150.000 pacchi alimentari, sostenendo chi aveva bisogno oltre due volte e mezzo in più rispetto all'anno precedente. La Comunità di Sant'Egidio supporta chi vive in strada, gli anziani, le persone disabili, i rifugiati, i detenuti. Per questo ha realizzato anche la nuova edizione di «Dove mangiare, dormire, lavarsi», una sorta di «Guida Michelin» per i poveri, destinata in particolare ai senza fissa dimora. 


[ Virginia Piccolillo ]