Merkel spinge Draghi "Hai salvato l'euro ma c'è ancora da fare"

Merkel spinge Draghi "Hai salvato l'euro ma c'è ancora da fare"

Angela Merkel è arrivata a Roma mercoledì sera, e nel suo discorso a porte chiuse all'Ambasciata presso la Santa sede ha lasciato intendere come avrebbe improntato anche la giornata di ieri e il suo lungo pranzo all'Hotel Eden con Mario Draghi. La cancelliera ha parlato della necessità di "proteggere l'Europa e l'idea di libertà, e l'importanza dell'unità nella diversità".
L'invito a Roma era partito due mesi fa dalla Comunità di Sant'Egidio, alla quale Merkel difficilmente dice di no. Ma anche nel faccia a faccia con il presidente del Consiglio è emersa tutta la sintonia e "il rapporto di fiducia" che si è consolidato in questi anni. «Come presidente della Bce, Draghi ha dato un importante contributo alla salvaguardia dell'euro, che simboleggia l'unità. Bisogna fare di tutto per rafforzarlo ulteriormente. C'è ancora molto da fare in questo campo», ha sottolineato.
Merkel sa, riferisce una fonte tedesca, che il Next Generation Eu è una delle sue più importanti eredità politiche. È una finestra che la cancelliera ha voluto aprire verso un'Europa più coesa, in cui il mercato comune venga tutelato anche da future iniziative su modello del Ngeu, anche finanziate nuovamente da bond comuni. Ma è altrettanto ovvio che pubblicamente la cancelliera non potrà mai esprimersi a favore di una riedizione di quel progetto. Il suo partito, la Cdu, continua a ritenerlo ufficialmente un una tantum. E proprio ieri il mezzo passo indietro del `merkeliano` Armin Laschet dalla leadership e dalla corsa alla successione di Merkel aumenta il rischio che ai vertici dei conservatori arrivino i "falchi". Draghi salvò nove anni fa l'euro. Ma tolse anche le castagne dal fuoco a Merkel, quando l`Italia era sull'orlo del baratro e si sarebbe potuta salvare soltanto con un intervento della Bce, oppure con misure tabù in Germania come gli eurobond. E la cancelliera ha ricambiato facendo sempre da scudo al presidente italiano dei guardiani dell'euro. Draghi lo ha ricordato, ieri: «Durante gli anni alla guida Bce la cancelliera ha sostenuto con grande convinzione l'indipendenza della banca centrale anche quando venivamo attaccati per le politiche espansive necessarie per salvaguardare l'integrità della moneta unica, criticati perché agivamo per allontanare i rischi di deflazione. Le sono personalmente grato per gli scambi in quegli anni difficili». Draghi, poco incline alle affettuosità pubbliche, si è lasciato persino scappare un «ci mancherà».
E la visita segna un passaggio del testimone: Draghi è già da tempo schierato sul fronte di chi vuole un'Europa più unita, e non solo in ambito finanziario, ma anche nella difesa e nelle crisi come la Libia o l'Afghanistan, tutti temi approfonditi nel loro faccia a faccia. Merkel è angustiata anche dalla crisi migratoria che potrebbe emergere in Afghanistan.
L'Europa è stata anche al centro dei colloqui con Papa Francesco, che l'ha ricevuta ieri mattina e con il quale Merkel ha parlato di migrazioni e di cambiamenti climatici: "è incoraggiante che anche nella Chiesa cattolica ci sia questo tema di conservazione del creato", ha detto. Nel colloquio pomeridiano con Andrea Riccardi la cancelliera ha toccato il tema dei migranti e della solidarietà, ma Merkel ha anche espresso la sua angoscia per la crisi sanitaria: «Dobbiamo impegnarci a far arrivare il vaccino anche in Africa». In futuro, questo è certo, Merkel tornerà in Italia: «Basta un giorno a Roma per capire che ci vorrebbe più di una sola vita per apprezzare la bellezza di questo Paese».


[ Tonia Mastrobuoni ]