Il monito del Papa: «In Libia veri lager»

Ieri all'Angelus
Il Pontefice invita all'accoglienza: «Sento le loro grida. Priorità alle vite»

In Libia ci sono dei «veri lager». Basta respingimenti, occorre dare sbarchi sicuri ai migranti: «Sento le loro grida». Duro monito di Papa Francesco in difesa degli immigrati. Al termine della recita dell'Angelus, in una piazza San Pietro cocente, Bergoglio è tornato ad affrontare un tema a lui caro, nei giorni in cui continuano inarrestabili le traversate sulle carrette in mare. Il Pontefice chiede che sia data «priorità al soccorso di vite umane in mare» ed esprime «vicinanza alle migliaia di migranti, rifugiati e altri bisognosi di protezione in Libia», sottolinea. "Non vi dimentico mai. Sento le vostre grida e prego per voi", aggiunge Francesco, che si ferma per qualche istante in silenzio e chiede ai fedeli radunati in piazza di pregare con lui. "Tanti di questi uomini donne e bambini sono sottoposti a una violenza disumana".
Poi l'appello alla comunità internazionale a «mantenere le promesse» nel «cercare soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione di flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo. E quanto soffrono coloro che sono rimandati! Ci sono dei veri lager lì», ammonisce.
L'affondo del Papa e il richiamo alla comunità internazionale sono ancora più duri: «Occorre porre fine al ritorno dei migranti in paesi non sicuri e dare priorità al soccorso di vite umane in mare con dispositivi di salvataggio e di sbarco prevedibile, garantire loro condizioni di vita degne, alternative alla detenzione, percorsi regolari di immigrazione e accesso alle procedure di asilo. Sentiamoci tutti responsabili di questi fratelli e sorelle che da troppi anni sono vittime di questa gravissima situazio
ne».
L'appello giunge all'indomani dello sbarco a Pozzallo di oltre 400 migranti a bordo della Sea Watch. «Come non tenere conto delle dichiarazioni di Papa Francesco che ha chiesto priorità al soccorso di vite umane in mare ed ha invitato tutti i cattolici del mondo a non restare indifferenti davanti a questo dramma», commenta il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna.
Anche la Comunità di Sant'Egidio si unisce alla forte preoccupazione di Bergoglio. «È un dovere morale, ma anche di chi è responsabile delle istituzioni, ricordarsi delle loro terribili sofferenze, come di quelle di tante altre persone, costrette ad abbandonare la propria terra», scrive la comunità di Trastevere, che chiede di accelerare i processi di evacuazione dai campi del Paese nordafricano.
«Il Papa è stato sempre quello che ha sostenuto di più il nostro lavoro ma anche quello che ha denunciato in maniera più forte quello che succede in Libia. Siamo contenti di questo suo nuovo appello», commenta con soddisfazione Veronica Alfonsi, responsabile della comunicazione di Open Arms Italia.

 


[ Serena Santini ]